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Guida per congelare correttamente i cibi

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Se  decidiamo di “conservare” gli alimenti, è bene  tener conto
massimamente di due criteri fondamentali: la stagionalità che ci permette di congelare il prodotto quando esso è nel fior fiore della stagione e perciò più fresco e più saporito e la disponibilità di  poter aver  piatti già belli pronti, specie  oggi che  i ritmi della vita ci richiedono maggiore celerità ed efficienza nella gestione del pranzo e della cena.

PREPARAZIONE
Ma quali cibi sono più adatti alla conservazione, tramite congelazione? Qui di seguito un minielenco. Tra i cibi cotti ci sono il brodo di carne, il minestrone di verdure, il pasticcio di lasagne, il ragù di carne, la salsa di pomodoro, gli arrosti, nonché gli umidi, il pesce lesso o al forno, i contorni cotti e altro ancora.
Tra i cibi freschi è possibile congelare la frutta e la verdura di stagione, il burro, il formaggio, le carni in genere (comprensive di quelle degli animali da cortile), la selvaggina, il pesce, il pane e persino la pasticceria. Quando ti accingi a congelare devi rispettare quattro operazioni importanti. La prima consiste nella “preparazione” dell’alimento. Elimina tutti gli scarti e le parti inutilizzabili: ossa, pelle, lische, grasso ecc… Ricordati che la carne, il pesce, la verdura e la frutta, vanno lavati e asciugati.
Gli ortaggi poi oltre al lavaggio vanno anche scottati. E’ preferibile che tu divida gli alimenti in porzioni consumabili in giornata. La parte eventualmente eccedente, una volta che il prodotto è stato scongelato, non può essere più ricongelato e va quindi perso.

 
CONFEZIONAMENTO
La seconda operazione riguarda il “confezionamento”. Alcuni alimenti hanno bisogno di un particolare confezionamento. Non facciamo di tutt’erba un fascio, nel senso che li “ficchiamo” tutti nei sacchetti gelo, per risparmiare tempo.
Ci sono cibi, ad esempio, che richiedono il mantenimento di una loro umidità, altri che devono stare ben lontani dal contatto con l’aria per evitare di ossidarsi, altri ancora che possono impregnare dei loro odori gli alimenti viciniori. In ragione di ciò bisogna dare ad ogni alimento non solo il contenitore giusto, ma questo deve presentarsi  con caratteristiche idonee all’alimento. Elenchiamone grossomodo alcune. Innanzitutto deve essere impermeabile all’acqua, al vapore, ai grassi. Chimicamente parlando poi, deve essere “inerte”, cioè non deve cedere sostanze chimiche o odori ai cibi che contiene.
Quali dunque quelli più indicati e disponibili sul mercato? Per i cibi cotti vanno bene tutti i contenitori di alluminio, purchè non troppo leggeri. La carne fresca invece va messa nei sacchetti gelo. La stessa cosa vale per la frutta e la verdura. Per il pesce sono preferibili i fogli di alluminio e anche quelli di pellicola.  L’importante è che con la chiusura dell’imballo si elimini il contatto con l’aria. I prodotti messi nei  fogli vanno chiusi con un elastico o con un nastro adesivo. Una  precauzione molto  importante è quella di far raffreddare gli alimenti prima di metterli nei contenitori di plastica. I  barattoli  in vetro e quelli  rigidi non vanno mai completamente riempiti, perché l’espansione del contenuto, a seguito della congelazione, potrebbe frantumarli. Una volta effettuati la preparazione e il confezionamento,  dobbiamo pensare all’etichettatura e allo stivaggio.


ETICHETTATURA
 Il prodotto da congelare  ha bisogno di essere etichettato, di riportare cioè sia il nome che la data della congelazione. Perché questo?  Semplicemente per avere un più sicuro controllo del tempo di conservazione e una perfetta rotazione del consumo. Ed eccoci all’ultima operazione, rappresentata dallo stivaggio.


STIVAGGIO
Questa operazione prevede che i prodotti confezionati vengano sistemati nel vano  congelatore in maniera corretta. Posto che la migliore congelazione è quella che avviene in maniera  rapida e profonda è preferibile che le confezioni vengano messe a contatto diretto con la superficie raffreddante. Evitiamo  dunque  di poggiare le  nuove confezioni su quelle già congelate, oltremodo perché le nuove potrebbero cedere ai prodotti sottostanti una parte del loro calore naturale. E questo non sarebbe affatto positivo. 

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