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Come allontanare i piccioni dai balconi e dai giardini

13:47 Posted In Edit This 1 Comment »
Sia  che tu viva in campagna, sia in città ormai da anni sei abituato a convivere con i piccioni che invadono balconi, monumenti, tetti,  carrozzerie d’auto, giardini, cornicioni e  via discorrendo. Non c’è spazio umano cittadino, che non sia letteralmente  invaso da questi  volatili. Col passare degli anni essi hanno raggiunto un numero davvero considerevole, numero destinato ad aumentare per il loro rapido riprodursi. Sei covate ogni anno non sono poche!   Se da una parte essi  sono rispettati, dall’altro vengono malvisti perché con i loro escrementi sporcano tutto e procurano grossi danni.  Nelle loro feci è presente l’acido urico di  colore bianco che svolge un’azione chimica che corrode, nel tempo, qualsiasi materiale su cui permane. Non dimentichiamoci oltretutto che i piccioni sono portatori di pulci e zecche, come ad esempio, dell’Argas reflexus,  un tipo di zecca molle che colpisce e attacca anche l’uomo. Che dire poi delle tante malattie che veicolano come la salmonella e non ultima, presente ancora nei nostri ricordi, l’influenza Aviaria, o meglio il  virus H1N1?

Interventi “fai da te”
Cosa è possibile fare per tenere i piccioni lontani dal nostro raggio di azione, senza causare loro dei danni fisici? Le metodiche da adottare sono parecchie e vanno dal semplice “fai da te” all’impiego  di prodotti commerciali. Incominciamo con  il “fai da te”.  I volatili in genere scappano se vedono qualcosa in movimento.  In ragione di ciò possiamo legare in più punti del nostro balcone dei sacchetti di plastica di colore chiaro, che muovendosi e facendo rumore, specie se c’è un po’ di vento, li spaventano e li tengono lontani. E ancora devi sapere che i colombi  provano un certo fastidio per  i riflessi di luce. Prendi pertanto dei fogli di alluminio (va  bene la carta metallizzata che usiamo in cucina per avvolgervi i cibi) e fanne delle striscioline con una larghezza di almeno 10-13 cm. Disponile sul terrazzo, in una posizione tale da poter essere  colpite dalla luce del sole. Vanno bene anche dei vecchi e inutilizzati cd, appesi  con dello spago a qualsiasi punto del terrazzo oppure puoi  acquistare online, con pochi euro, delle sagome di gufi, costruite appositamente su carta riflettente. Sono tutti interventi che provano a disturbare i colombi e ad allontanarli per un certo tempo. 
Prodotti commerciali
Se dovessero poi ritornare, potresti  fare uso dei cosiddetti “dissuasori”.  Sono di varia tipologia. C’è il dissuasore, ad esempio,  repellente spray , che, una volta spruzzato sul terrazzo o altrove, emana  un odore insopportabile e sgradevole  solo  per i piccioni e non per gli uomini. Ci sarebbe  anche un apparecchio elettronico che allontana i piccioni in un’area di circa 50 mq, indicato per giardini, balconi, orti, terrazzi. Consta di tre diverse funzioni: luce flash, ultrasuoni e sirena. E’ dotato di una doppia alimentazione, sia a batterie  e sia  con alimentatore elettrico,  incluso nella confezione.  Si fissa al muro e si sceglie il tipo di sistema scaccia volatili da attivare. Si può, ad esempio, attivare solo il flash che lampeggia all’incirca ogni secondo oppure  gli ultrasuoni ed escludere la sirena per non disturbare i vicini, oppure flash ed ultrasuoni insieme e così via. In genere tutti i tipi di dissuasori  si possono acquistare nei  negozi di ferramenta o di giardinaggio.
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Alito cattivo? Cause e possibili rimedi

13:13 Posted In Edit This 0 Comments »
Credo che non ci sia persona al mondo che, almeno per una volta nella propria vita, non abbia esperito la situazione imbarazzante e sgradevole dell’alito cattivo. L’esperienza vissuta, sia  anche in un tempo assai limitato, ci porta, senza dubbio, ad immedesimarci  in coloro che questa difficoltà la vivono giornalmente e a comprenderne la portata psicologica, a livello  di messa in campo di rapporti interpersonali.  L'alitosi si concretizza nell’emissione di odori non affatto piacevoli, sia mentre si respira che mentre si parla. Essa può essere di due tipi: c’è quella fisiologica e quella patologica. In questo post parleremo dell’alitosi fisiologica, le cui cause spaziano un po’ a largo raggio.
Una  delle tante da considerare oltremodo causa primaria sarebbe  la scarsa igiene orale. I residui di cibo, non eliminati attraverso una giornaliera igiene dentale, marciscono e diventano un terreno fertile per la proliferazione della flora batterica, che normalmente vive nel cavo orale. 

I batteri decompongono i residui allo scopo precipuo di nutrirsene e, nel fare ciò, liberano una specie di gas, a base di zolfo. Di qui l’alito maleodorante. Anche i denti cariati sarebbero una fucina di alitosi. Una  prevenzione basata su una giornaliera igiene orale è la soluzione migliore per evitare l’alito cattivo. Ad ogni pasto spazzoliamo i denti, evitando  il più possibile la formazione di placca, di carie ed eventuali  gengiviti.  A fine intervento di pulitura, riponiamo sempre lo spazzolino in una soluzione di perossido d’idrogeno (acqua ossigenata al 3%).  Si tenga conto del fatto che alcuni residui di cibo restano incastrati tra i denti e quindi lo spazzolino può non bastare. Sarà necessario aggiungervi ogni giorno anche il filo interdentale.
Un’altra area del proliferarsi dei batteri nocivi è la lingua. Cerchiamo giornalmente di avere per essa un occhio di riguardo, spazzolandola e raschiandola delicatamente. Come raschietto  potremo  usare un semplice cucchiaio di plastica. Posizioniamolo sulla parte posteriore della lingua, non troppo in fondo, e procediamo al raschiamento in direzione della punta della stessa, per 3-4 volte.
Per chi ha problemi di alitosi si consiglia di fare un uso molto modesto e sporadico di alimenti come aglio, cipolla, peperoni, formaggi, salami, pesci,  yogurt e latte. Bada bene che si parla solo di limitarne l’uso, non di escluderli dall’alimentazione. Se sei una fumatrice o un fumatore, sappi che  il fumo viene additato come altra causa della formazione di  cattivi odori in bocca.  Se proprio non riesci a smettere di fumare, limita almeno il numero delle sigarette.  
Altro fattore da non sottovalutare  è la disidratazione. E’ importante avere il cavo orale sempre idratato. All’uopo è necessario bere giornalmente in media una decina di bicchieri di acqua. Perché questo? Perché quando il cavo orale risulta asciutto, si ha una forte riduzione di produzione della saliva e in un ambiente secco i batteri nocivi prosperano alla grande.
Alla fine di ogni pasto cerchiamo anche di masticare sempre un ciuffetto di prezzemolo. E’ un ottimo germicida e deodorante d’alito. Lo stesso dicasi per i chiodi di garofano, i bastoncini di cannella, l’arancio, il tè verde e le gomme masticanti. Quest’ultime è bene che non manchino mai nella borsetta o in tasca. E  che dire dell’aceto di mele?  E’ un efficace collutorio. Sarà sufficiente diluire in un bicchiere d’acqua un cucchiaino di aceto di mele e fare dei gargarismi. A conclusione poi sciacquiamo la bocca con del bicarbonato di sodio.

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Un deodorante “commestibile” dà l’addio al sudore puzzolente

13:23 Posted In Edit This 0 Comments »
L’ultima e nuova frontiera della cosmesi statunitense passa per un deodorante rivoluzionario “commestibile”.  Sì, hai capito proprio bene!  Un deodorante che si mangia e che ci fa “sudare” una fragranza profumata! Niente più deodoranti da vaporizzare dall’esterno. Basterà fare uso di  caramelle dolci senza zucchero che, una volta masticate, emaneranno  attraverso i pori della nostra  pelle un odore di rose. 
Che piacere dire addio, senza se e senza ma, all’odore sgradevole e diciamo pure mefitico della sudorazione, specie se  essa è eccessiva!  Sembra qualcosa d’inverosimile, eppure è proprio così! A dare il via a questo rivoluzionario deodorante è stato, anni addietro, un gruppo di ricercatori giapponesi che ha rilevato una notevole connessione tra il mangiare “geraniolo” e il profumo emanato dalle persone che ne facevano uso. Ma cosa sarebbe questo geraniolo?  E’ un antiossidante naturale, un liquido oleoso incolore che si trova nelle piante delle rose, ma anche in quelle della lavanda e della vaniglia. L’attuale geraniolo viene estratto principalmente da rose raccolte a mano e provenienti da una splendida valle bulgara. 
Duemila petali sono necessari per avere un grammo di geraniolo. A dar corpo e vita a questa scoperta rivoluzionaria prettamente  “commestibile” ci ha pensato l’azienda americana Beneo insieme alla casa pasticcera bulgara Alpi.
Dalla loro collaborazione sono nate sul mercato statunitense  le caramelle al gusto di mandarino, contenente appunto geraniolo,  il cui odore di rose è in grado di evaporare lentamente attraverso i pori della nostra  pelle, dando così al nostro normale trasudare, in qualsivoglia parte del corpo (ascelle, inguine, piedi e mani),  una fragranza molto piacevole.
Il prodotto va sotto il nome di “Deo Perfume Candy”. Ovviamente la durata della fragranza  di rose dipenderà  dal nostro  peso corporeo e dalla nostra velocità di metabolizzazione.
In linea di massima una persona che ha un peso sui 65 chili e 700 dovrà masticare da 2 a 4 caramelle per assicurarsi un rilascio di  profumazione corporea di rose della durata di 6 ore. 
Le caramelle “Deo Perfume Candy”  attualmente non  si  trovano sul mercato italiano, benché siano presenti in tantissimi paesi europei oltre che americani. Se s’intende provare l’efficacia  di queste caramelle deodoranti basterà ordinarle online  su un  ben noto sito commerciale.

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Perdita di sangue dal naso del cane? Cause e interventi

13:28 Posted In Edit This 0 Comments »
Hai notato che sul pavimento, dove il tuo cane è solito rannicchiarsi e riposare, c’è qualche goccia di sangue. Hai cercato di capire da quale parte del suo corpo essa sia derivata e ti sei accorta che ad essere interessato è il suo tartufo. Sebbene una perdita di sangue dal naso può rientrare in un evento comune sia per gli animali quanto per noi esseri umani, tuttavia non sono da escludere anzitempo cause molto serie come, ad esempio, un trauma, una lesione della mucosa del tartufo, un corpo estraneo penetrato nelle nari tipo forasacco, un forte raffreddore e non ultima una serie di malattie di non lieve entità come la Leishmaniosi e l’Ehrlichiosi.
La perdita di sangue dal naso, o epistassi, può essere bilaterale, cioè avvenire in entrambe le narici o unilaterale, in una sola narice. Bisogna fare attenzione e valutare al momento la portata della perdita: si tratta di poche gocce o si è in presenza di un flusso?
Comunque nel momento dell’accadimento e della presa di coscienza del problema, al di là della conoscenza e della ricerca delle possibili cause o di quant’altro, la cosa più importante da fare è mantenere la massima calma
 I cani “percepiscono” benissimo le nostre emozioni e reagiscono di conseguenza. Questo potrebbe comportare un aumento della pressione sanguigna e conseguentemente un aumento dello stesso flusso emorragico.  
COME ARGINARE IL SANGUE  
 Una volta impostaci la dovuta calma, cerchiamo di fare interventi di arginamento del sanguinamento. In che modo? Prepariamo un impacco di ghiaccio e mettiamolo, a ponte, sul tartufo del cane. Il freddo dovrebbe restringere i vasi sanguigni piccoli e rallentare così l'emorragia. Possiamo proviamo anche ad operare una pressione costante e diretta sulla parte superiore della narice sanguinante, usando o un panno o una garza. Niente disinfettante, perché esso potrebbero creare ulteriori problemi e far peggiorare l’evento! Senza dubbio qualunque intervento sarà posto in campo, non sarà di gradimento al tuo cane e conseguentemente lo porterà ad agitarsi non poco. Si faccia in modo che mentre si sta operando nella direzione detta, un altro componente della famiglia parli con molta dolcezza al cane, per rassicurarlo e tenerlo calmo. Se il cane è soggetto a starnuti fermare la perdita di sangue dal naso sarà davvero molto impegnativo e problematico.
Di tanto in tanto cerchiamo di dare una sbirciatina alle gengive per vedere se esse si presentano pallide o se vi è del sangue anche in bocca. Qualora una di queste condizioni dovesse essere presente o la perdita di sangue dal naso non dovesse arrestarsi è bene trasportare urgentemente il cane presso il più vicino ambulatorio o in una clinica veterinaria. In questa maniera d’altronde, grazie ai test cui l'animale sarà sottoposto, potrai avere delle rassicurazioni sulle condizioni dell’epistassi, sulle reali cause, con l'esclusione magari di una qualche malattia abbastanza seria.  
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Come calcolare velocemente l’IMU

02:08 Posted In Edit This 0 Comments »
Siamo in tema temporale di compilazione 730 e relativi orpelli. T’interesserebbe sapere all'istante quanto devi pagare d’I.M.U, sia sulla casa principale e sia sulle seconde case?
Bene, ti basterà cliccare qui e inserire pochissimi essenziali dati: la rendita catastale dell’immobile,  la specifica se abitazione principale o  seconda casa, l’aliquota I.M.U del tuo Comune (per conoscerla  sarà sufficiente mettere nel motore di ricerca “aliquota Imu”  con il nome del tuo  Comune….), la quota di possesso dell’immobile ed eventualmente se hai figli conviventi di età non superiore a 26 anni. Inseriti questi dati, nella parte sottostante leggerai l’ammontare I.M.U da pagare.
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Come fare la salsa Guacamole

02:28 Posted In Edit This 0 Comments »
La Guacamole è una salsa messicana molto nota, sia in Italia che in tutto il mondo, ottima per accompagnare patatine fritte,  piadine-focacce,  antipastisecondi piatti di pesce o di carne. Le origini della Guacamole risalgono al lontano popolo degli Aztechi. Col passare dei secoli la ricetta originaria, composta semplicemente di  una purea di avocado con l’aggiunta di limone e sale, ha subito  notevoli evoluzioni, anche abbastanza complesse, a tutto vantaggio del gusto. Oggi, in cucina,  ogni casalinga, in ragione del proprio e altrui familiare palato, alla purea di avocado vi aggiunge  ingredienti vari che vanno dal  pomodoro al peperoncino, all’aglio, alla cipolla, fino alla polvere di cumino, al coriandolo fresco e al  pepe. 
Secondo molti il segreto di una buona salsa Guacamole sta tutto nel giusto grado di maturazione raggiunto dall’avocado.
Come si fa a  capire se l’avocado è maturo al punto giusto? Basterà premere delicatamente con il pollice sulla parte esterna del frutto. Se esso risulterà duro vuol dire che deve ancora giungere a maturazione, se viceversa col pollice si procura  un cedimento della pelle significa che è maturo per farne  purea.  Ma passiamo  ad esplicitare una delle tante ricette per approntare questo tipo di salsa. Il tempo di preparazione di quanto qui vi  leggerai  è di appena 10 minuti.

Preparazione
Cominciamo. Prepara due avocadi maturi e tagliali a metà. Con una cucchiaio rimuovine il seme interno e poi la polpa che metterai in una terrina. Schiaccia quest’ultima con i rebbi della forchetta, fino a farne una purea. Passa a tritare  finemente una mezza cipolla, un aglio e un paio di cucchiai di coriandolo.  Incorpora al tutto un cucchiaio di succo di limone, mezzo cucchiaino di sale grosso, un pizzico di pepe nero.
Taglia un pomodoro maturo pelato, eliminane i semi e la polpa, affettalo in senso longitudinale e fanne dei dadini che andranno a colorare la nostra purea. A questo punto dovresti aggiungervi anche il peperoncino o la polvere di esso, come meglio preferisci.
Per avere però il giusto grado di piccantezza in ragione del gusto personale, ti consiglio di introdurlo a piccole dosi, incorporandolo bene agli altri ingredienti. Di volta in volta, farai degli assaggi fino al raggiungimento del grado di piccantezza desiderato. Terminato il tutto, copri  la salsa con una pellicola trasparente e tienila in frigo,  per un tempo minimo di  una mezzoretta. Questo permetterà agli ingredienti di amalgamarsi completamente
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Dieta DASH: dimagrire velocemente e gestire l’ipertensione

04:16 Posted In Edit This 1 Comment »
Conosci la dieta Dash? No, nessuna “parentela” col famoso detersivo per lavatrice!!... DASH è l'acronimo di Dieta Approccio per Stop Ipertensione (Dietary Approach to Stop Hypertension), una dieta nutrizionale nata negli Stati Uniti originariamente per trattare e prevenire la pressione alta, successivamente rivelatasi ottima anche per un dimagrimento veloce, adatta peraltro a tutti e senza effetti collaterali. A distanza di qualche anno di vita, il suo successo è qualcosa di travolgente. Votata da un gruppo di medici, come la dieta più sana ed efficace, viene consigliata sia dall’Associazione American Heart e sia dall’Istituto Nazionale contro il cancro.
I suoi vantaggi sono numerosi e vanno al di là persino del semplice dimagrimento e di un contrasto all’ipertensione. La Dieta Dash ridurrebbe anche i trigliceridi, il colesterolo, il rischio di osteoporosi, le malattie cardiovascolari e sarebbe in grado altresì di controllare i livelli d’insulina. E non ultimo migliorerebbe la qualità della nostra vita e l’umore.
Per tutta questa serie di vantaggi e per tanti altri ancora è stata definita “la dieta per tutte le malattie”. Come è ormai arcinoto, quasi tutte le diete sono all’insegna di “sacrifici” alimentari in vista di una riduzione di apporto calorico. Non per niente c’è un vecchio proverbio che dice: “Se bella vuoi apparire, un po’ devi soffrire”. Ma questo “soffrire” molto spesso si rileva sul piano fisico e su quello psicologico non privo di danni seri.

La dieta Dash, al contrario, si tiene ben lontana dal fare divieti, riguardanti cibi da assumere o da defenestrare obbligatoriamente (fatta eccezione per alimenti troppo ricchi di sale e di grassi). Ciascuno è libero di assumere nella giornata cibi nella quantità che si preferisce, nel rispetto tuttavia del buon senso, senza cioè “rimpinzarsi” stomachevolmente a dismisura. Il programma della dieta DASH è diverso da persona a persona in base al sesso, all’età e al lavoro che si svolge. In ragione di ciò l’assunzione di calorie, durante il giorno, può variare da un minimo di 1700 calorie ad un massimo di 3000. Nella dieta Dash giornalmente c’è di tutto.
Ci sono verdure come spinaci, sedani, broccoli, cavolfiori, carote, fagiolini, cavoli, cetrioli, lattuga, pomodori, peperoni e carciofi, nonché frutta fresca come ciliegie, prugne, mandarini, albicocche nella quantità che più aggrada, ma sempre senza esagerare. Lo stesso dicasi per il consumo di carne purchè si scelgano massimamente tagli magri come pollame senza pelle, tacchino, pesce.
Consigliata è la cottura alla griglia o arrosto. Sono previsti i formaggi magri, il latte, lo yogurt e piccole porzioni di pane e di pasta integrale. Nel programma giornaliero ci sono i soliti tre pasti, più uno spuntino a metà mattina e un altro a metà pomeriggio. Nel caso se ne avverta la necessità, è prevista anche una pre-cena. 
 
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Capra nana: lotta alle zecche e alle pulci

11:49 Posted In Edit This 0 Comments »
Per tradizione la capra nana è un animale da fattoria. Tuttavia le dimensioni assai ridotte e la grande socialità ne fanno un animale da compagnia, alla pari di un cane. Ve ne sono un buon numero di razze, ma quella più comune e acquistata è la capra nana tibetana o africana, perché è un animale davvero adorabile e presenta un'altezza pari ad un cane. L’unica differenza è che è un ruminante. Tenendo conto di ciò, chi intendesse averne una è bene che disponga di uno spazio all’aperto, recitato e tutto intorno alla casa. L’animale ha bisogno non solo di  pascolare, quanto di arrampicarsi, di giocare, di esplorare l’ambiente e di saltare.  Non si può pensare di chiudere per un’intera giornata una capra nana in casa, per quanto docile e affettuosa essa sia. 

Se decidi di acquistarne una, assicurati che abbia almeno 8 settimane di vita. Parimenti ad un cucciolo di cane, è bene che la capra nana stia con la madre fino al momento dello svezzamento. Una volta adulte, questi animali non sono facili da accontentare in quanto ad alimentazione e ad abbeveraggio. Sono particolarmente esigenti e pulitissimi. Se dovessero accorgersi che il cibo e l’acqua loro somministrati sono sporchi, si rifiutano categoricamente di mangiare e di bere, lasciandosi  addirittura morire. Nei mesi primaverili, estivi e autunnali esse sono in grado di procurarsi da sole il cibo, brucando tutta l'erba cresciuta all'interno del recinto. Per questo motivo si dice che chi possiede una capra nana possiede il migliore decespugliatore esistente al mondo.  Comunque, anche se saltuariamente nelle stagioni nominate, ma massimamente in inverno, a questi animali vanno somministrati grani di orzo, foglie secche ed erba medica.
PARASSITI
Va da sé che, come per i cani e per i gatti, anche le capre nane vengono  attaccate da una varietà di parassiti esterni come pulci, zanzare, pidocchi e zecche.  Per questo è buona norma tenere l’animale sotto osservazione, specie durante i periodi di massima allerta, come in  primavera e in estate, perché, come ben saprai, i parassiti non solo succhiano il sangue dell’animale, procurando anemie non indifferenti, ma portano un buon numero di  malattie di rilevanza anche mortale.

Per le pulci e  per le zecche è bene che si  faccia uso di un antiparassitario in confezione spray a base di permetrina, un insetticida approvato per le capre, da non usare assolutamente sui gatti. Il trattamento va ripetuto dopo un paio di settimane. Ma questo in verità non è il solo antiparassitario  di cui puoi disporre. C’è anche il famoso Frontline spray. Va spruzzato lungo tutto la zona dorsale e anche nella zona delle due zampe anteriori. Attenzione a non toccare gli occhi, le orecchie, il naso e la bocca della capra! Prima di applicarlo, è consigliabile fare un bel bagno completo con shampi specificatamente indicati per animali da fattoria. Non usare shampi  umani perché questi causano nella capraprurito e pelle secca.
Dopo il bagno basterà un’asciugatura e una bella spazzolata di  pelo e poi…. via all’applicazione del Frontline. Entro 12 ore dall'applicazione, il 100% di zecche e pulci sarà debellato completamente. Non dimenticare però che questo prodotto garantisce  la massima protezione contro i parassiti per un mese o poco più. Quindi il trattamento andrà ripetuto.

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Borsette e agenti infettivi: una vera bomba

04:27 Posted In Edit This 0 Comments »
Cosa non è in grado di contenere una borsa da donna nei suoi vari reparti e sottoreparti? A ben guardarci dentro, sembra un’area vocata al commercio, un bazar unico, personale e coinvolgente. Vi trovi un po’ di tutto: cellulare, chiavi di casa e d’auto, portafoglio, creme, mascara, rossetti, agendine, tessere-sconto di supermercati, documenti e via discorrendo. Bene, da un’indagine condotta dalla emittente americana CBS in collaborazione con i ricercatori della multinazionale Initial Washroom Hygiene è risultato che, nelle borse delle donne, alberga un potenziale bacino di agenti infettivi, un arsenale di tutto rispetto di germi e batteri, tra cui i coliformi, batteri molto pericolosi per la salute. Le zone più contaminate sarebbero state individuate in quelle in cui si è soliti riporre il telefono cellulare e i cosmetici (creme viso-mani e rossetti). Le borse in cuoio e in pelle sarebbero poi risultate le più infette e contaminate a causa della porosità del loro materiale di costruzione. Questo spiegherebbe tra l’altro come, a volte, ci si possa ammalare senza capirne la causa.

RIMEDI
Cosa fare per tenerci lontani da questa carica non indifferente di agenti infettivi, risultata oltremodo di gran lunga superiore a quella che è possibile rilevare in un wc? Niente di complicato! Basterà far nostri pochi, ma essenziali, accorgimenti. Innanzitutto con una certa assiduità, se non giornalmente, facciamo una pulizia della nostre borse, sia per quanto attiene la parte interna che esterna, usando magari un gel antibatterico. Quando si è fuori casa, per prevenire contaminazioni batteriche della pelle, teniamo in borsetta una bottiglietta mignon, riempita con alcol superiore almeno a 60%. Ogni qualvolta infiliamo nella borsa le mani, cerchiamo successivamente di cospargere subito su esse un po’ di questo tipo di disinfettante. In ultima analisi possiamo tenere in borsa anche delle salviette antisettiche, da usare al momento opportuno.


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Cause della perdita di pelo nel cane

12:11 Posted In Edit This 1 Comment »
Da alcuni giorni hai notato nel tuo cane una continua perdita di pelo. Quali le cause? Una volta escluse certune condizioni che possono rientrare nella norma, ci sono molte malattie che coadiuvano a questa perdita. La prima cosa che devi fare è capire innanzi tempo se la perdita di pelo del cane possa essere attribuita a una routine normale e transitoria, diciamo pure stagionale o non. Ad esempio, in primavera si ha un processo naturale di sfoltimento del pelo dei cani e quindi la condizione non dovrebbe affatto preoccupare.
Se invece si è fuori stagione e la perdita di pelo è eccessiva, come primo approccio devi volgere il tuo pensiero al tipo di alimentazione. Sappi che in genere il pelo è il riflesso, lo specchio di ciò che il cane mangia e conseguentemente del suo stato di salute. Esso, per circa il 90%, è composto di proteine, se queste scarseggiano alquanto nell’alimentazione, il cane può andare incontro ad una perdita di pelo, nonché presentare un manto molto smorto e secco. Anche una carenza di vitamine nella dieta può portare al problema di cui stiamo parlando. In questo caso il tuo veterinario potrà prescrivergli degli integratori.

Allergie cutanee 
Poni  particolare attenzione a manifestazioni di grattamenti continui ed insistenti da parte del cane, al punto da causarsi dei graffi oppure a manifestazioni di leccamento in alcune zone del corpo. In questo caso ci possono essere dei problemi di pelle, delle allergie cutanee, delle dermatiti dovute a diversi allergeni che sono presenti nell’aria, oppure a prodotti chimici, a farmaci in assunzione o a una presenza di parassiti. Pulci, acari e anche vermi sono i più comuni parassiti che irritano la pelle e portano alla caduta del pelo. In questo caso il veterinario cercherà di identificare il tipo di parassita e d'intervenire secondo la necessità con degli antistaminici, con prescrizione di shampoo, oppure di unguenti topici o ancora di antiparassitari. Anche vari tipi di rogna sono causati da parassiti che albergano sulla pelle e che portano non solo ad una eccessiva perdita di pelo, ma anche ad una desquamazione, ad un forte prurito, a ulcere e a vesciche, tutte condizioni queste che troviamo anche nella tigna, un’infezione fungina, abbastanza comune nei cani.

Malattia di Cushing
In una situazione di perdita eccessiva di pelo, la malattia che dovrebbe preoccupare più di tutte, in quanto mortale, è la malattia di Cushing. Da cosa è causata? Da un eccessiva circolazione nel corpo di ormoni corticosteroidi, prodotti dalle ghiandole surrenali in disfunzione. E’ una malattia a decorso alquanto lento e abbastanza gestibile, a patto però che ci sia un intervento immediato del veterinario e che il proprietario del cane abbia una certa conoscenza dei sintomi premonitori della malattia. Questi vanno da un aumento dell’appetito e della sete da parte del cane a una perdita non insignificante di pelo ad ambo i lati del corpo (alopecia a chiazze), nonché ad uno svuotamento della vescica frequente e abbondante per arrivare poi ad una respirazione affannosa, ad una debolezza muscolare, ad un ventre ingrossato e ad uno stato letargico, che porta il cane a manifestare mancanza di energia, affaticamento e spossatezza.

In più se sei vicino all'estate, al periodo cioè in cui c'è presenza di zanzare,  devi porre molta attenzione alla malattia subdola della filariosi !!  Leggi qua:

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Per perdere peso adotta una cucina “brucia grassi”

14:26 Posted In Edit This 0 Comments »
Tra non molto sarà estate e per te ci sarà la tanto temuta prova costume! Puoi prepararti a tutto ciò, in modo ottimale, equilibrando e regolarizzando il tuo  metabolismo. Per raggiungere questo obiettivo devi mirare, per tempo, alla cosiddetta cucina brucia grassi. Cos’è? Non temere, non è affatto una cucina costosa, né prevede dei rigorosi cambiamenti  nutrizionali. Ti basterà semplicemente far tue certe conoscenze su una serie di alimenti,  che accelerano  il metabolismo e sono di grande supporto alla perdita di peso.
Quando si parla di metabolismo ci si riferisce ovviamente a tutti quei processi chimici che avvengono nel corpo per produrre energia dal cibo che mangiamo.
Più alto è il metabolismo, più calorie si bruciano, calorie che, in caso contrario, andrebbero ad aumentare il nostro grasso corporeo.
E allora...comincia col dare un rapido sguardo nella tua dispensa e nel frigorifero.  Forse, e senza il forse, vi troverai tutto un “arsenale”  di ottimi brucia grassi!
Non credere che con una dieta dimagrante, magari anche dell’ultima ora, tu possa rimettere a posto il tuo fisico. Sappi che  non sempre le diete  agiscono sul metabolismo in maniera corretta, al punto  che puoi ritrovarti, contrariamente a quanto speravi, addirittura con un accumulo di grasso in altre parti del corpo. Tanto premesso, veniamo  alla conoscenza degli alimenti brucia grassi.
 
Alimenti brucia grassi
Nel nostro post  cercheremo di individuare un  buon numero di cibi portatori di quella marcia  in più di cui si diceva. Cominciamo  dagli agrumi  (arance, limoni,  pompelmi ecc..), principali  fonti di vitamine B1, B2 e C, di sali minerali, flavonoidi e tanto altro ancora. Essi sono  alimenti efficaci per raggiungere l’obiettivo di bruciare i grassi immagazzinati. Recentemente è stato dimostrato, ad esempio, che la presenza   nell’organismo della “colina”, una sostanza  appartenente alle vitamine  del gruppo B, avrebbe  un peso determinante proprio  nel  metabolismo  dei grassi. La colina è contenuta anche nelle uova, un alimento che smorza in noi i morsi della fame e aiuta il corpo a ridurre le sue cellule adipose.
La stessa cosa si può dire  delle mele, con l’aggiunta che queste, oltre a stimolare la combustione dei grassi, recano  enormi benefici anche sul fronte del  colesterolo. o e della pressione arteriosa, abbassandone i valori.
Sempre nella stessa lista si annoverano i broccoli, i cavoli, le carote, i fagioli, le mandorlee non ultimi gli asparagi e il peperoncino. 


Il peperoncino
E già proprio il peperoncino! Saprai benissimo che esso contiene la  capsaicina, una sostanza in grado di creare  la "termogenesi". Ciò significa che eleva in su la temperatura del nostro corpo, a tutto vantaggio di una non insignificante perdita di calorie che vengono  sistematicamente bruciate.
Gli studi dimostrano che le persone che mangiano cibi piccanti  riescono ad avere una tale spinta metabolica da bruciare non solo più grassi, ma da continuare a bruciarne fino ad un massimo di un'ora dopo che il cibo è stato consumato! 
E che dire poi  della lattuga e dei pomodori, delle cipolle e dell’aglio, altri ottimi alimenti per accelerare il  metabolismo? In questa lista non può mancare neanche l’aceto di sidro di mele, un condimento per insalata che possiede un particolare acido (l’acido acetico) in grado di attivare il processo di combustione dei grassi in eccesso.


Pesce
Per non parlare poi del salmone. Le persone che mangiano pesce tre o quattro volte alla settimana hanno livelli più elevati di leptina, un ormone che promuove la perdita di grassi.
Uno studio recente ha dimostrato che un gruppo di persone,  sottoposto a iniezioni di leptina, avrebbe perso in grassi circa quattro volte in più del peso iniziale rispetto al gruppo trattato senza la leptina. Prima di concludere voglio ricordare che, in campo nutrizionale,  è più che mai valido il detto: ”Sei quel che mangi”. E in quest'ottica la chiave giusta per perdere peso è quella di mangiare cibi che aiutano il nostro corpo a impostare in modo ottimale e a livelli alti il nostro metabolismo.

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Come aprire un negozio etnico

04:55 Posted In Edit This 1 Comment »
Aprire un negozio etnico, oggi, in un tempo di crisi così sofferta, è senza dubbio una buona idea, un’attività redditizia e gratificante, un sogno di futura attività produttivo-remunerativa per tanti giovani che sono alla ricerca sempre più forsennata di un'occupazione. Tale genere di attività lavorativa non solo appare abbastanza fattibile, ma sarebbe da riguardare oltremodo come un vero e proprio business. Perché?
Basta girarsi intorno e prendere coscienza del numero sempre crescente di persone diverse da noi per lingua, razza e tradizioni con cui veniamo ogni giorno a contatto, delle tante etnie che si stanno diffondendo da un punto all’altro del nostro pianeta, un fenomeno che, senza dubbio, ci porta a considerare questa nostra attuale società in corsa sempre più verso la multiculturalità. Si sono modificati e stanno sempre più modificandosi i nostri gusti, le nostre abitudini e le nostre tendenze.
Oggi più dell’ieri e domani, senza dubbio, più dell’oggi, si va verso una globalizzazione di gusti e di stili di vita, verso il cosiddetto “etnico”. Ma cosa s’intende con questo termine? Tutto ciò che può richiamarci a paesi lontani, diversi da noi, esotici si ama definirlo etnico. Allo stato attuale non c’è casa dove non si ammiri, ad esempio, un pezzo di arredo etnico, che fa bella mostra di sé in un angolo di stanza, non v’è persona che non sia presa dal desiderio di possedere un oggetto “particolare” di bigiotteria che fuoriesca da quelli usati nella nostra tradizione classico-abitudinaria, un pezzo appunto…all’insegna dello stile etnico. Può essere un mobile, un tappeto, una borsa, un pezzo di artigianato, un cappello o anche solamente una semplice collana o un bracciale e via discorrendo.
Sorge spontanea allora una domanda: “Perché non andare incontro ai gusti di questa sempre più vasta futura clientela, aprendo un  negozio etnico?

Quali i passi da fare dal punto di vista burocratico per dare il via?
Diciamo, in primis, che la normativa in materia si è molto alleggerita, grazie alla legge Bersani, che nel 2006 ha liberalizzato il commercio, facendo in modo che chiunque possa aprire un negozio, se esso ha una superficie inferiore ai 250 mq di superficie (detta tipologia di esercizi di vicinato), senza più la vecchia licenza, libero oltretutto di vendere qualunque cosa purchè roba legale. Basterà darne comunicazione al Sindaco del Comune dove s’intende aprire il negozio, almeno 30 giorni prima dell'apertura dello stesso, assicurando nella comunicazione il rispetto delle normative vigenti in materia igienico-sanitario, di edilizia e di urbanistica.
I requisiti minimi richiesti sarebbero il raggiungimento della maggiore età, il non aver subito condanne penali, nè fallimenti. Non è più richiesto l’obbligo d’iscrizione al Registro Esercenti di Commercio. Esso è limitato ormai solo ad attività di baristi, ristoratori e alberghieri. Per aprire la partita Iva puoi recarti persona presso l’Agenzia dell’Entrate oppure presentare la richiesta direttamente online.
Se invece intendi aprire un negozio molto più grande, al di sopra cioè dei 250 mq di superficie, ricordati che devi richiedere la licenza. Una volta che avrai espletato questi elementari adempimenti burocratici, sarà bene che ti metta alla ricerca dei fornitori. In questa direzione è preferibile che tu dia un’occhiatina online. Qui ti sarà possibile trovare facilmente fornitori che vendono i prodotti a prezzi abbastanza economici.

All’inizio, per contenere la spesa, devi pensare a risparmiare  un po’ sull’arredo del negozio, accontentandoti dell’essenzialità e della funzionalità, nonché su una gestione dello stesso su base familiare. Successivamente, man mano, potrai implementare la dotazione di base e magari avere anche qualche lavorante che ti dia una mano.
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