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Come conservare al meglio gli indumenti di lana

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Quando di un capo di vestiario se ne termina stagionalmente l’uso, esso viene riposto in genere o nell’armadio o nei cassetti. Al di là di questo, quello che va tenuto in debito conto è come aver cura dello stesso, conservandolo al meglio nel tempo. Qui di seguito la procedura ottimale.
Lavaggio
E’ buona norma, prima di riporre un qualsiasi indumento in lana, sottoporlo ad un lavaggio igienicamenterigenerante per le fibre di cui si compone. Approntiamo pertanto una bacinella piena di acqua tiepida, in cui in precedenza avremo sciolto del sapone in scaglie (del tipo Marsiglia) oppure del sapone neutro o, se si preferisce, dei detersivi delicati appositi. Immergiamo nell’acqua il capo e lasciamolo imbere ben bene del liquido approntato. Mentre lo stesso si trova in ammollo, cerchiamo di comprimerlo più e più volte con le mani, tenendoci ben lungi da qualsiasi tentazione di strofinamento.
Risciacquo e compressione
Passiamo poi al risciacquo, facendo uso di acqua ed aceto bianco (o succo di limone). Questo perché il capo non abbia ad infeltrirsi. Non ci resta che strizzarlo per la fuoriuscita della maggior quantità di acqua possibile. L’intervento va fatto per “compressione”, ossia ponendo l’indumento in un asciugamano di spugna e operando su esso una specie di schiacciamento, evitandone così un’eventuale deformazione. E siamo quasi alla fine!
Stendiamolo ora su una superficie piana, cercando di ridargli, con le mani , la sua forma originaria. Nel riporlo negli armadi o nei cassetti non dimentichiamoci di proteggerlo dalle tarme, insetti dannosi per i capi in lana. Basterà avvolgerli, una volta lavati, in fogli di giornali o in buste di plastica o, ancora meglio, in sacchetti sotto vuoto. Se possibile, cerchiamo di evitare l’uso dei repellenti chimici antitarmeche si trovano in commercio come naftalina e canfora, in quanto dannosi alla nostra salute.

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