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LA FAVOLA DELLA GALLINA DALLE UOVA D’ORO: morale

12:41 Posted In Edit This 0 Comments »
Una mattina, come era solito fare ogni giorno, un contadino,  andò  nel pollaio per raccogliere le uova deposte dalle sue galline e scopri, meraviglia delle meraviglie, che sotto una di esse c’era un luccicante uovo d’oro zecchino. Esultante e tripudiante, corse a dare la notizia alla moglie : “Sai, abbiamo una gallina che fa le uova d’oro! Saremo certamente  ricchi e non avremo più problemi nella vita”. 
La moglie, benché  giuliva quanto il marito, cercò cautamente di frenare l’eccessiva esultanza  propria e altrui, dicendo: “Marito mio, non illudiamoci troppo!  Può darsi che questo uovo sia stato deposto  per caso da qualcuno, penetrato nel nostro pollaio. Solo nei giorni che verranno, sarà possibile verificare se abbiamo davvero una gallina che fa uova d’oro” . E venne il giorno dopo e molti altri ne seguirono e nel pollaio, sotto la solita “preziosa” gallina c’erano sempre uova d’oro zecchino. Ovviamente alla stessa fu riservato un trattamento del tutto particolare. Ebbe un pollaio tutto suo e fu alimentata diversamente dalle altre. Intanto più i giorni e i mesi passavano e più i due contadini si arricchivano. Ormai avevano smesso di lavorare e avevano anche ingrandita la loro fattoria.
Un bel giorno il marito ebbe una “geniale” idea! ”Moglie mia cara- disse- va da sé, senza ombra di dubbio,  che questa  gallina possiede un tesoro nella pancia. E allora  perché dobbiamo aspettare un uovo d’oro al giorno quanto possiamo prenderci tutto il tesoro in un colpo solo?
Di comune accordo decisero  di uccidere  la gallina dalle  uova d'oro, sicuri di quanto avevano ipotizzato. Ma quale fu la sorpresa delle sorprese?  La gallina, al suo interno, era fatta come tutte le altre galline. Il sogno di venire in possesso di un grosso tesoro era amaramente svanito!  La cocente  constatazione che le loro aspettative non avevano sortito alcun  riscontro nella realtà buttò i due sciocchi  e creduloni contadini   in un mare di frustrazioni e sconforto. 
Morale della favola: "Chi troppo vuole, nulla stringe!"
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Come farsi in casa i capelli “a cresta”

08:31 Posted In Edit This 0 Comments »

Il taglio di capelli, detto alla Mohawk, ossia “a cresta” è   un’acconciatura  che oggi  fa molto “tendry” specie presso i vip, siano essi uomini o donne. Gli albori  si fanno risalire  a metà degli anni settanta quando un movimento  di giovanissimi dei quartieri londinesi e americani fece propria la cultura e la musica punk rock, una cultura e una musica provocante, ribelle, contestataria, rumorosa,  di rottura vera e propria contro  i canoni  perbenisti dell’allora società. Essi amavano sfoggiare abiti  dal “fai da te”,  a volte sdruciti, pantaloni attillati o particolarmente ampi, t-shirt e giubbotti personalizzati. Questo  look si arricchiva oltremodo di   borchie, braccialetti, lunghe catene, moschettoni, piercing ecc...  Come  acconciature di capelli, alcuni preferivano un taglio corto  con creste più o meno alte, alla maniera della chioma dei Mohicani,  altri invece  sceglievano capelli lunghi fin sulle spalle. E che dire poi delle colorazioni degli stessi?  Erano,  a dir poco, sconvolgenti  con ciuffi multicolori  dal rosso al viola, dall’ azzurro al verde  ecc…  Anche oggi la tendenza verso  l’attuale taglio di capelli non si svincola  dai modelli  di un tempo ormai passato,  e segue sempre i canoni dell’estremismo e dell’anticonformismo Punk. Il taglio torna ad essere  corto con creste appuntite all'insù nella zona soprastante il capo, oppure  con creste “a ventaglio” alla stregua degli elmi  dei condottieri romani o ancora ciuffi sfiocchettanti morbidamente in zone diverse del capo: ai lati, al centro testa, verso la fronte  ecc. ..  Ma andiamo  al dunque. Come farsi in casa i capelli alla punk  velocemente? 
PROCEDURA
Dopo aver lavato  e asciugato i capelli con il phon, prendi la piastra e aiutandoti col pettinino o una spazzola circolare, la stessa che usa il parrucchiere e che rassomiglia tanto a uno spazzolino per le pulizie in cucina di materiali in vetro,  definisci bene la forma da dare alla tua cresta nella parte centrale, sopra il capo e poi  passa a “piastrare”  la zona. Devi fare questa operazione molto lentamente, in modo tale cioè da dare alla piastra il tempo necessario perché i capelli mantengano  la direzione e quindi prendano la forma che tu desideri. Nel caso poi in cui i capelli si presentano a taglio alquanto basso, ti basterà l’uso del phon,  portandoli  all’insù  col pettine o con la spazzolina.
Terminato o l’uno o l’altro modo non ti resta che modellare con  la cera  a crema i capelli nella posizione in cui si trovano. L’applicazione è molto semplice.

Metti al centro della mano una noce di cera e sfrega energicamente le mani tra loro in modo che la stessa possa ammorbidirsi e stendersi  per bene su entrambi i palmi. Un volta che la cera  è stata resa malleabile, china la testa in basso, se ti è più facile,  e passa le mani, impregnate di cera, nei capelli,  anche magari ciocca per ciocca, dando ad esse la forma che più ti aggrada. 
A conclusione, per una tenuta maggiore della cresta, spruzza in quantità sufficiente, ai lati e alla base della cresta, la lacca, asciugandola all’istante col phon.
Un altro sistema veloce è questo. 
Tira all’insù, col pettine,  l’intero ciuffo centrale di  capelli e fermalo con delle mollette a beccuccio. Prendi poi la lacca e spruzzane sul ciuffo un bel po’, asciugandola sempre con il phon. Successivamente togli i beccucci al ciuffo, pettinalo e, per dare stabilità ad esso, partendo dalla base, cerca di  “cotonarli” alla meglio.
 Ancora ulteriori spruzzi di lacca per modellare quanto hai realizzato ed  ecco,  in poco tempo,....  la tua cresta è bella e pronta!
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IL LUPO E LA VOLPE DAVANTI AL TRIBUNALE DELLA SCIMMIA: MORALE

13:43 Posted In Edit This 0 Comments »
Una breve favola di Esopo che investe  la seguente morale:  “Chi  nella vita veste l’abito abituale delle bugie, non potrà mai essere  creduto anche se dice il vero”.
Un lupo e una volpe litigavano tra loro. Il primo accusava la volpe di aver commesso un furto a suo danno, penetrando nella  tana e sottraendogli  un prosciutto. La volpe, a  discolpa, diceva di non avergli rubato un bel niente  perché aveva un alibi di ferro. Proprio quel giorno  si trovava a km e km di distanza dal luogo della  tana del lupo, in quanto  ospite di una  parente. Impossibilitati a trovare una risoluzione alla loro controversia, i due animali decidono, di comune accordo, di andare in Tribunale e di rimettersi nella mani di un giudice-scimmia, considerato molto giudizioso.  
Questi , assiso in mezzo a loro, ascoltò  con attenzione e imparzialità  la tesi accusatoria e quella difensiva dei rispettivi animali.  Alla fine  ecco la sentenza: "Nessuna assoluzione per entrambi, ma  solo  una condanna di pari colpevolezza perchè "a  parer mio- diceva il giudice scimmia- tu,  o lupo,  non hai affatto perso quello per cui hai sporto querela , e tu, volpe,  di certo, hai rubato  ciò che stai negando  così abilmente”.
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