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Infezioni alle orecchie del cane: sintomi, cause, prevenzioni

10:16 Posted In Edit This 0 Comments »
Il tuo cane si gratta freneticamente l’orecchio emettendo lamenti oppure inclina la testa verso un lato o ancora la scuote energicamente. Sono questi tutti segnali di un’infiammazione all’orecchio esterno, tecnicamente chiamata otite esterna. In genere essa è provocata da acari o lieviti o anche  da corpi estranei. Senza dubbio sono infezioni dolorose e molto pruriginose, al punto che i  “grattamenti”, violenti  e insistenti, possono danneggiare il  padiglione auricolare del cane, procurandogli delle ferite sanguinolenti e infette.  

Aggiungiamo che  le infiammazioni all’orecchio esterno, sia nel cane che nel gatto come nello stesso coniglio, sono molto comuni e  abbastanza facili da curare con farmaci mirati. Quindi non ci si dovrebbe allarmare più di tanto, però...  Attenzione  a non trascurarle, perché in questo caso l’animale potrà andare incontro a possibili complicanze! Ricordati che  le infezioni, con conseguente crescita di batteri o lieviti, sono più frequenti nella stagione estiva e in ambienti caldo-umidi, quegli stessi che si vengono a determinare, ad esempio, nei condotti uditivi di certune razze di cani che hanno le orecchie pendule. Per trattare le infezioni con efficacia, è necessario individuarne l’agente eziologico, cioè la causa, che, come già detto in precedenza, può essere un  batterio, un lievito, un parassita (tipo acaro, pulce, zecca ecc..) o un corpo estraneo. Per questo è bene che la diagnosi venga fatta dal veterinario, l’unico in grado, attraverso un esame otoscopico delle orecchie dell’animale, di  individuare le possibili cause e  conseguentemente dispensare cure e farmaci appropriati.

Ma come possiamo  prevenire l’otite nel  nostro cane?
Innanzitutto pulendogli spesso le orecchie con un detergente apposito che ne rimuova i detriti infiltratisi. Per una procedura  corretta clicca qui.
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Dipingere con torsoli d’insalata

12:58 Posted In Edit This 0 Comments »
Non esiste bambino al mondo che non ami divertirsi a disegnare e a dipingere. E’ nelle attività artistiche che egli esterna, con immensa  gioia, tutto il suo potenziale interiore, fatto di creatività, sensibilità e, non ultimo, d’immaginazione, un’immaginazione che  spesso va oltre la stessa comprensione degli adulti.
E allora diamo oggi spazio e “pittura” ai più piccoli, a quelli che contano appena tre anni e... non solo ad essi! Offriamo a loro la possibilità di divertirsi con degli stampini naturali, già belli pronti. Intendo riferirmi a quegli stampini che, con l’aiuto della mamma, si ricavano con un semplice taglio dell’estremità di un cespo d’insalata qualsiasi, sia essa lattuga, iceberg, romana, radicchio e via discorrendo. 
Per cominciare organizziamo per bene lo spazio di lavoro, evitando che si abbia a sporcare un po’ dappertutto in casa. Copriamo il piano di lavoro con una tovaglia in plastica o anche con dei fogli di giornali e muniamo i nostri piccoli artisti di un  grembiulino da apporre almeno sul davanti.
Prepariamo più piatti di plastica nei quali verseremo, di volta in volta, un  colore diverso e del cartoncino come base per la creazione dell’“opera naif” dei pittori bambini.


Alla mamma spetterà  il compito di eliminare le foglie più esterne dei vari cespi d’insalata, per ottenere tanti mazzetti compatti, come nella foto qui a lato.
Munita poi di coltello, ella dovrà recidere la parte inferiore del cespo, per ricavarne il cosiddetto torsolo, ad un’altezza di circa 5 cm o poco meno. Se se ne ravvede la necessità, si potranno  allargare, leggermente con le mani, le parti interne del torsolo.
Indi basterà versare nei vari piattini di plastica tanti colori diversi quanti sono i torsoli a disposizione.
Approntato il tutto, la mano potrà passare al bambino, che dovrà imbere il torsolo nel piattino e  portarlo poi sul cartoncino, a mo’ di stampino. Si potranno sovrapporre più stampini e riutilizzare, una volta asciugati, gli stessi torsoli imbevendoli in altri colori.
Ecco...l’opera "naif” del tuo bambino sta iniziando a prendere vita, secondo il suo estro creativo!
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Unghie fragili e scolorite: rimedi naturali antimicotici

01:15 Posted In Edit This 0 Comments »
Hai notato che qualche unghia del piede sta perdendo il suo colore, tende al bianco-giallo e si presenta dolorante e fragile, al punto che si spezza con facilità. Se tale è la situazione può darsi che la tua unghia sia stata colpita dalla micosi, ossia da un’infezione fungina che penetra nel letto dell’unghia e causa molti danni.
In genere alla proliferazione di questo tipo di funghi è deputato un ambiente prettamente umido-caldo, lo stesso che si può avere, ad esempio, nelle nostre scarpe oppure in piscina o anche, se pratichi le palestre, nella zona doccia.
Quando si è affetti da tale infezione è bene che s’intervenga il più presto possibile per evitare future complicazioni di non lieve entità. Per curare la micosi ci sono tantissimi rimedi naturali senza dover per forza spendere soldi per creme antimicotiche o altro.
In tutti i tipi d’intervento le cure si appalesano efficaci e risolutive, ma richiedono tempi abbastanza lunghi e molta pazienza. Enunciamo alcuni possibili interventi casalinghi.

ACETO
Il primo intervento chiama in causa l’aceto bianco. Secondo studi condotti di recente, esso è risultato essere un ottimo antibatterico naturale, in grado di arrestare il proliferarsi dei funghi micotici. Quali le modalità d’intervento? Appronta una bacinella e versa in essa in parti uguali dell’aceto bianco con acqua calda. Indi immergi il piede con l’unghia infetta, facendolo sostare in ammollo fin quando l’acqua non si sarà raffreddata. Successivamente asciugalo con molta accuratezza. Fai questo tipo d’intervento due volte al giorno.

BICARBONATO E SIDRO DI MELE
E’ possibile anche approntare un tipo di impasto cremoso, mescolando l’aceto di sidro di mele con il bicarbonato di sodio e un po’ d’acqua. Qui di seguito le quantità e la procedura.
In una ciotolina versa un paio di cucchiai di bicarbonato di sodio, un cucchiaio di aceto di mele e un po’ di acqua tiepida. Fai amalgamare il tutto ben bene fino ad avere una specie di crema di una certa consistenza. Una volta pronta, distribuiscila sulla zona infetta dell’unghia e lasciala sostare per un bel po’ di tempo. Ripeti questo intervento due volte al giorno per circa un mese. Alla fine vedrai la tua micosi scomparire completamente.

OLIO DI ORIGANO
Altri tipi di interventi tendono ad impiegare l’olio di origano . Dove puoi trovare questo tipo di olio? Recati in un negozio di erboristeria e acquistane una boccettina. Una volta a casa, prelevane un paio di gocce e mescolale ad un cucchiaino di olio di oliva. Imbevi di essi un dischetto struccante e applicalo sulla zona interessata, lasciandovelo sostare per un po’ tempo.
Opera così una volta al giorno per circa una ventina di giorni.

SUCCO DI LIMONE
Anche il limone è tra quei rimedi casalinghi che ha delle efficaci proprietà antimicotiche, antivirali e via discorrendo. Se ne utilizza ovviamente il succo. Spremi un bel limone fresco e versa il succo in una ciotolina. Indi sull’unghia infetta, facendovelo sostare per più di una decina di minuti. Successivamente sciacqua la zona con acqua tiepida e asciuga per bene. Ricordati che per avere dei risultati eccellenti devi ripetere il trattamento una volta al giorno per circa un mese.
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Anelli di cipolla pastellati

12:22 Posted In Edit This 0 Comments »
Questa tipologia di contorno è stata importata da noi italiani dal mondo anglosassone. La ricetta è semplice e veloce e si accompagna benissimo come antipasto o contorno in una cena improvvisata e non solo....
Gli ingredienti sono a portata di ogni dispensa.
Constano di qualche cipolla di grandezza media, di un uovo, di un pizzico di zucchero, un cucchiaino di lievito in polvere, sale, pepe, farina e acqua quanto basta per approntare una pastella piuttosto densa, senza esagerare troppo.
 
Una volta che avrai affettato la cipolla in modo da ottenere delle fette con uno spessore di  circa 2cm e mezzo, separa gli anelli tra loro senza farli rompere. Poi prendi una ciotola abbastanza capiente e comincia a preparare la pastella, sbattendo con i rebbi della forchetta l’uovo e unendovi ad esso i restanti ingredienti, nominati in precedenza.
Lavorala  il più possibile, regolandoti di volta in volta sulla quantità necessaria di acqua e farina.
Appena pronta, immergi in essa, uno ad uno, gli anelli di cipolla. Prepara altresì sul fuoco una padella con abbondante olio e fai friggere gli anelli per pochi minuti, il tempo cioè necessario perché s’indorino ben bene. Quindi prelevali e poggiali su della carta assorbente. 
Per apprezzare la gustosità e la piacevole croccantezza di questi anelli pastellati  ti consiglio di consumarli ben caldi.

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Punture di api o vespe? Trattamento e prevenzioni

12:21 Posted In Edit This 0 Comments »
La calda e assolata stagione porta con sé inevitabilmente, oltre ai frutti e ai fiori di tanti colori, una schiera di insetti aggressivi come vespe, api e calabroni, le cui punture, non bene accette e abbastanza dolorose, possono comportare delle reazioni prettamente locali ma anche, e ciò che più preoccupa, delle reazioni anafilattiche di una certa gravità da richiedere con urgenza l’intervento medico.
Senza dubbio le più pericolose ed aggressive sono le vespe che ormai sembra facciano da padrone nelle nostre città. Sia le api che le vespe attaccano e pungono solo quando percepiscono di essere minacciate e quando ci avviciniamo troppo ai posti dove hanno nidificato. All’uopo esse sono dotate di un pungiglione a cui è attaccato un sacchetto contenente del veleno, un mezzo di difesa che rilasciano nella pelle della sfortunata vittima causando gravi irritazioni. Devi sapere che l’ape può usare una volta sola la sua arma di difesa perché il pungiglione si stacca dal suo corpo, restando “abbarbicato” all’interno della pelle della persona che viene punta. Ciò causa la morte dell’insetto che stramazza al suolo, La vespa al contrario può pungere più volte, grazie alla natura del suo pungiglione che è liscio, cioè senza barbe e che è comunque in grado di riformarsi, una volta usatolo per difesa.
Se mettiamo a confronto questi due tipi d’insetti, possiamo notare che essi differenziano altresì nel corpo. Le api sono abbastanza tondeggianti, diciamo pure tozze, con strisce arancioni e scure e sono dotate di una peluria abbastanza evidente. Le vespe invece, pur sempre nella loro colorazione a strisce giallo marrone molto marcate, si presentano più affusolate, con uno stacco ben evidente tra torace e addome.

 TRATTAMENTO DELLA PUNTURA
Se non abbiamo avuto il modo di vedere il tipo d’insetto, come facciamo a capire, entro certi limiti, chi ci ha punto? Volgiamo uno sguardo rapido a terra, se è stata un’ape a pungerci, la troveremo, come già detto in precedenza, tramortita a terra, in caso contrario c’è da pensare ad una vespa.
Una volta vittime di puntura di ape o di vespa è importante la rimozione subitanea del pungiglione. Più esso sosterrà nella pelle e più grave sarà la reazione. E allora come operare?

RIMOZIONE DEL PUNGIGLIONE
Il pungiglione può essere estratto  con una pinzetta per sopracciglia o con le dita, o al massimo, raschiandolo con il bordo di una carta di credito. Ma non tutti sono d’accordo per quest’ultimo tipo di intervento. Comunque sia, una volta che esso è stato rimosso, bisogna lavare la zona  con acqua e sapone e, in caso di gonfiore, utilizzare anche del ghiaccio avvolto in un asciugamano. Non lasciare sostare a lungo questo tipo di impacco gelido sulla pelle, al massimo un quarto d’ora. Contro il gonfiore mia nonna era solita sfregare sulla pelle un pomodoro, il cui effetto era davvero positivo.
Se il prurito è insopportabile, lo si può alleviare con degli antistaminici. In genere un po’ tutte le punture si possono curare in casa, purchè si manifestino solo reazioni locali come dolore, gonfiore e prurito.
Ma attenzione alle reazioni sistemiche allergiche! Esse, al contrario, richiedono un intervento medico di emergenza. Quali sarebbero i segni esterni di una tale reazione sistemica? Innanzitutto un’orticaria o delle reazioni cutanee molte diffuse sulla pelle, nonché difficoltà respiratorie e presenza di gonfiore nelle zone delle labbra, della lingua e della gola.

 Come evitare di essere punti
Per ridurre, in parte, la probabilità di essere punti da un'ape o da una vespa si possono mettere  in campo alcune misure precauzionali.
Innanzitutto bisogna evitare di andare a disturbare gli insetti nei posti dove risulta che hanno nidificato. Se poi ti trovi all’aperto per un pranzo tra amici, per una passeggiata o per qualche tipo di attività fisica, evita di mettere profumi sul corpo o di indossare abiti a colori vivaci o scuri. E’ consigliabile altresì, sempre in zone all'aperto, coprire gambe e braccia nude, indossando camicette a maniche lunghe e pantaloni lunghi.
Stai lontano dalle zone eventualmente piene di fiori e di alberi e disloca il più possibile i contenitori della spazzatura a una certa distanza dagli spazi che sei solito frequentare.

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