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Olio di cocco: una vera benedizione per i capelli

04:49 Posted In Edit This 0 Comments »
Studi di ricerca, abbastanza recenti. hanno evidenziato l’importanza dell’olio di cocco nella cura dei capelli, come uno dei nutrienti naturali più importanti per una loro vitale ristrutturazione. L'impiego regolare di questo tipo di olio, almeno 3 volte al mese, oltre a permettere una ricrescita sana dei capelli, un rinvigorimento e una tonificazione di quelli danneggiati, secchi, sfibrati, poco corposi, privi della lucentezza originaria, li renderà particolarmente brillanti, forti e setosi e ne eviterà altresì la perdita di proteine. In genere l’olio di cocco, secondo la lavorazione cui viene sottoposto, lo si può trovare in commercio sia come olio raffinato e sia come olio extra-vergine, sia allo stato solido (tipo burro) e sia allo stato liquido, se l’ambiente in cui si trova ha una temperatura dai 24 gradi in su. Quando è allo stato solido basterà farlo sciogliere nel forno a microonde o anche ponendo il contenitore in un pentolino sul fuoco a fiamma molto bassa o addirittura in un recipiente di vetro sotto l’acqua calda dello scaldabagno. Niente di particolare, quindi! Saranno sufficienti pochi secondi e l’olio da solido diventerà liquido, pronto all’uso che ne dobbiamo fare! Vediamo nei dettagli come intervenire con esso sui capelli per combattere la forfora e anche per ristrutturare e rivitalizzare i capelli deboli, sfibrati e sfoltiti.
Intervento antiforfora 
Le ben note proprietà antifungine dell’olio di cocco ci aiutano a combattere in maniera profonda e duratura l’annoso e odioso problema della forfora. Chi non conosce o non è affetto da tale grana? La forfora, in parole molto semplici, è causata da un fungo che, una volta presente sul cuoio capelluto, spinge le cellule dello stesso a riprodursi continuamente e anche molto in fretta per la sua nutrizione. In genere siamo portati ad usare dei prodotti chimico-commerciali per liberarci della forfora. In realtà a seguito di questi interventi il problema non si risolve affatto, se non per pochissimo tempo e poi si ripropone come prima, se non peggio di prima. Se vogliamo andare invece più a fondo e provare a debellarla è bene usare un prodotto naturale come l’olio di cocco. Ogni 3-4 giorni cospargiamo i nostri capelli di una piccola quantità di olio di cocco, massaggiando con accuratezza e per bene il cuoio capelluto. A massaggio ultimato, lasciamo che l’olio agisca per una ventina di minuti circa o anche per tutta la notte. In quest’ultimo caso è ovvio che sia preferibile indossare una cuffia per doccia o avvolgerci, a mo’ di turbante, un asciugamano ben caldo. Al mattino potremo sciacquare e lavare i capelli mentre facciamo la solita doccia giornaliera. A conclusione resteremo abbastanza stupiti nel constatare come il nostro cuoio capelluto si presenti pulitissimo e come il problema forfora, con un impiego regolare e costante dell’olio di cocco, sia sempre più in regressione. Un'aggiunta. Ricordati che l'effetto forfora s'instaura anche quando la pelle del nostro cuoio capelluto è particolarmente secca. In questo caso l'olio di cocco, grazie al suo elevato potere idratante, è una vera e propria benedizione.   
Ristrutturazione capelli sfibrati 
Capita a molte di noi che, a seguito dell’inquinamento atmosferico, nonché dell’impiego di prodotti chimici e di colorazioni continue nel tempo, i capelli si presentino deboli, sfibrati, opachi e senza vita. Per riprenderli, per dar loro vita, salute e rinforzo non ci resta che far ricorso all’olio di cocco sotto forma d’impacchi preshampoo. Versiamo in una ciotola dai 3 ai 5 cucchiai di olio di cocco, a seconda della lunghezza del capello. Successivamente, coperte le spalle con una mantellina o con un asciugamano, spazzoliamoli con cura e successivamente inumidiamoli a dovere. Quindi passiamo a dividerli in tante ciocche o sezioni, come dir si voglia, arrotolandoli e fermandoli con i becchi di cicogna o con delle mollette. Prendiamo il nostro olio di cocco e bagniamo nella ciotola le estremità delle nostre dita e, attraverso esse, passiamo a cospargerci i palmi di ambo le mani. Ripassiamo così su ogni singola ciocca più e più volte, in modo che tutti i capelli, alla fine, possano risultare perfettamente imbevuti di olio.
Per distribuirlo ancor meglio, possiamo aiutarci anche con un pettine. Terminato l’ intervento, lasciamo che l’impacco di olio vi sosti per un paio di orette (se i capelli si presentano particolarmente secchi anche di più). Avvolgiamo quindi il capo con una pellicola trasparente e poniamoci pure a svolgere le nostre faccende domestiche. Trascorso il tempo necessario, risciacquiamo e laviamo i capelli come di routine. Ravvedendone la necessità, perché magari ancora troppo oleosi al tatto, rilaviamoli una seconda volta, fino a quando l’inconveniente non sarà completamente defenestrato. Il risultato finale sarà, senza ombra di dubbio, all’insegna di capelli non più secchi e fragili ma meravigliosamente morbidi, forti, setosi, splendenti, senza pericolo di rotture e doppie punte!

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Assicurazione auto: ultime disposizioni legislative

05:23 Posted In Edit This 0 Comments »
Anno nuovo: nuovi interventi normativi in fatto di assicurazioni auto!  Per incidens,  ricordiamo che l’Italia detiene il  misero primato delle Assicurazioni più care d’Europa.
Detto ciò, passiamo ad esplicitare in materia le attuali disposizioni  di legge di carattere positivo, anche se di rilevanza  molto limitata. Con l’approvazione del piano denominato “Destinazione Italia” (24 dicembre 2013) gli automobilisti, potranno usufruire di uno sconto sulle RC auto, a due precise  condizioni.  La prima riguarderebbe la famosa scatola nera. L’automobilista  che acconsente  a farsi montare sull’auto questo tipo di  scatola, utile a documentare il sinistro, potrà usufruire dello sconto del 7% sulla media dei prezzi regionali s.
A carico della Compagnia Assicurativa vengono previsti i costi d'installazione e di disinstallazione, nonchè quelli di sostituzione della scatola. Quelli invece inerenti il funzionamento sono a carico dell’assicurato. La disposizione citata sarebbe volta a contrastare il fenomeno delle truffe assicurative che, certuni automobilisti, purtroppo puntualmente mettono in atto.
Lo sconto tra il 5% e il 10% sul premio assicurativo  potrà essere dato anche all’automobilista che, in caso di sinistro, accetterà di rivolgersi a figure controllate o convenzionate con la Compagnia Assicurativa (cioè carrozzieri e medici) sia per farsi diagnosticare le lesioni fisiche ricevute a seguito dell’incidente e sia per fare effettuare le riparazioni della propria auto. Qualora non si voglia aderire a questa disposizione e si sceglie di andare dal proprio carrozziere di fiducia, l’assicurato, non solo non avrà diritto ad alcuno sconto sull'assicurazione, ma dovrà sottostare al fatto che l’Agenzia Assicurativa, a lavoro ultimato, gli riconoscerà solo la cifra che avrebbe corrisposto al proprio carrozziere convenzionato. Sarà  a carico dell'assistito la differenza del costo di lavoro, qualora essa ci sia. In altre parole si tratterebbe  della cosiddetta  reintegrazione in forma specifica”, di cui parla il decreto. Non sono pochi, al momento, gli automobilisti  che considerano la norma relativa alla scelta del carrozziere fortemente limitativa della propria libertà,  del  diritto cioè di portare l’auto dove si preferisce.
Comunque, secondo quanto previsto dal Governo, se io aderisco a tutte le proposte dell'Agenzia (scatola nera, carrozziere e medico convenzionato) potrò usufruire complessivamente di uno sconto sull'assicurazione pari al 23%. Un’altra novità consiste nella sostituzione dei tagliandi che si appongono al parabrezza. Da cartacei essi passeranno ad essere del tipo  elettronico, dotati cioè di un microchip collegato agli uffici della Motorizzazione. E non finisce mica qua!
A partire dalla dichiarazione dei redditi 2015 bisognerà dire addio alla famosa detrazione SSN (Servizio Sanitario Nazionale), una voce  prevista nella polizza Rc auto, già ridotta nella legge Fornero e valida solo per la parte eccedente i  40 euro. Misera detrazione certamente, ma pur sempre un “qualcosa”  per i tartassati del fisco, per quei contribuenti cioè che da anni  sono gli unici  a pagare regolarmente le tasse! Un accenno lampo alla novità riguardante la patente di guida. Per quanti sono ancora  in possesso  di quella cartacea, all’atto del rinnovo, se la vedranno sostituire con una del tipo plastificato con il chip. Variazioni si avranno altresì nei costi e nelle procedure.
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L’asino e il leone: morale della favola

09:19 Posted In Edit This 2 Comments »
C’era una volta un asinello che aveva come suo tratto caratteristico l’essere assai vanitoso e narciso. Amava proclamare, a gran voce, le sue doti di forza e di coraggio, cercando, a più non posso, attenzioni e apprezzamenti da tutto il circondario.
Di lui si accorse anche il re della foresta che gli propose un patto di caccia insieme. “Noi due - disse il leone all’asinello - potremmo scambiarci un aiuto vicendevole. Ti propongo di accordarci per formare una società assieme”. L’asinello si sentì onorato e lusingato dell'offerta del re della foresta e accettò di gran foga. 
Un giorno decisero d'incamminarsi insieme in direzione di una grotta. Il leone sapeva che in essa c’era un buon gruppo di capre selvatiche ed era sua intenzione farne preda, man mano che fossero uscite  dal rifugio.

L’asino, in quanto vanitoso e perciò stesso esibizionista, volendo dimostrare al leone le sue doti di forza e coraggio, una volta sul posto, pensò di non attendere fuori, ma di entrare subito nella grotta. Appena giunto all’interno, cominciò ad emettere dei sonori e roboanti ragli che causarono  molto spavento nelle ignare caprette. Ne derivò un vero e proprio putiferio e bailamme. Le caprette, impaurite dai ragli  dell’asino, cominciarono  a correre di qua e di là nella grotta come impazzite, cercando  di trovare salvezza verso l’uscita.
Qui ovviamente c’era ad attenderle il leone che fece gran preda di tutte. Quando l’asino uscì dalla grotta, tutto trionfante  si rivolse al leone e gli disse : “Sarai ampiamente soddisfatto di me, come socio di caccia! Hai potuto constatare con i fatti quale grande cacciatore io sia”. Il leone scoppiò in una sonora risata e gli rispose: “Senza dubbio anche io mi sarei spaventato ascoltando i tuoi ragli, se non ti conoscessi bene, al punto da sapere che non sei altro che un asino.”
L’asinello non potè che insuperbirsi e apprezzare quanto detto dal leone nei suoi confronti e tutto tronfio di sé, nell’aspetto e nel modo d'incedere, se ne andò nel campo a brucare l’erba, lasciando il leone a fare incetta di caprette.
Morale della favola: Chi, senza valere un granchè, è portato a vantarsi, a spada tratta, delle proprie doti  e a declamare gesta eroiche, può ingannare solo chi non lo conosce, ma non certamente chi  sa  che tale egli non è, in quanto semplicemente figura mediocre e di scarso spessore che tiene alle apparenze

A questo tipo di individui calza a pennello il detto: Non è oro tutto quel che luccica!

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Il tuo cane ha la diarrea: cause e terapia

12:23 Posted In Edit This 1 Comment »
Essere affetto da un attacco diarroico per un  cane non è una cosa rara, ma abbastanza comune. Ci sono due tipi di diarrea: quella acuta e quella cronica. Per quanto attiene alla prima, l’attacco  ha una durata irrisoria (massimo una settimana o poco più),  con una risoluzione quindi in breve tempo e, il più delle volte, senza ricorrere a farmaci e al veterinario. Qualora invece gli attacchi si prolunghino anzitempo, le feci assumono un colore marrone o nero, con presenza  di sangue e il cane palesa altresì febbre e  vomito, è bene ricorrere urgentemente alle cure del veterinario perché si è in presenza di una diarrea di tipo cronico. Quali le cause della diarrea acuta?
CAUSE
In primo luogo le cause sono individuabili in:
1) un’alimentazione errata
2) una variazione della stessa
3) un momento di particolare stress  
oppure nell'aver ingerito del  cibo “spazzatura”, da noi comunemente chiamato “schifezze”. Infatti  è noto che il cane tende a mettere di tutto in bocca, specie durante le passeggiate all’aperto: foglie, erba,  stecche di legno, carta e fazzolettini sporchi, animali in decomposizione, ossicini e via discorrendo. In  altre parole esso non è solo  da considerare un "predatore", ma un vero e proprio  “spazzino naturale”, cosa questa che avviene molto spesso e che non può non comportargli degli attacchi di diarrea acuta, attacchi che possono considerarsi, in positivo, come mezzi di difesa  dell’organismo contro aggressioni  di parassiti o introiezione di sostanze tossiche.
COME INTERVENIRE NELLA DIARREA ACUTA 
Innanzitutto cerchiamo di far bere molta acqua al cane, per evitargli la ben nota disidratazione, aiutandolo magari anche con una soluzione elettrolitica da acquistare sia in farmacia  che nei supermercati.
Basterà aggiungerla  nella ciotola dell’acqua in misura di metà e metà. Per la regolazione della flora intestinale si può  fare uso  di probiotici sotto qualsiasi forma: capsule,  compresse masticabili, liquidi, gel, alimenti ecc… Per permettere all’intestino del cane diarroico di avere una necessaria stasi fisiologica, atta ad una ”ripresa", è preferibile non somministrargli alcun cibo solido per circa 24 ore. Sosteniamolo invece con alimenti il più possibile liquidi, privi di grasso preparandogli, ad esempio, un bollito di pollo  (senza pelle) e di riso. A fine cottura riduciamo il tutto in una purea  molto sciolta e  aggiungiamo qualche cucchiaino o cucchiaio (dipende dalla taglia del cane) di  zucca  (quella pronta  in scatola)  che ha  grosse proprietà rassodanti  per le  feci, addirittura anche in poche ore . Superata la fase critica, si potrà  nei giorni che seguiranno, gradualmente, far riprendere l’alimentazione al cane, con somministrazione iniziale di cibi light.
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