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Come aprire un negozio di bigiotteria

12:34 Posted In Edit This 0 Comments »
Oggi, nonostante una forte crisi attanagli un po’ tutti i settori commerciali, si può asserire, senza ombra di dubbio, che la bigiotteria in genere fa sempre “fashion e tendry” (per  usare un codice comunicativo generazionale molto diffuso e  completamente forestieristico), cioè fa  “moda e tendenza” per la ben nota propensione delle adolescenti e  di giovani donne (ma non solo di queste perchè  la bigiotteria non conosce età) a possedere qualche “gioiello”,  a mo’ di aggiunta ed integrazione al proprio stile di abbigliamento. Infatti capita  spesso che al look indossato al momento, le donne non disdegnino mai  di associarvi un bracciale, un orecchino, un anellino, una collana o altro semplice, grazioso, oggetto in metallo e pietre preziose di ottima fattura, economicamente a portata delle proprie tasche, sostitutivo oltremodo di gioielli in oro troppo costosi ed impegnativi.
Tra l’altro si aggiunga anche che, specie tra le ragazzine, l’acquisto di un monile in metallo viene annoverato tra i regali più sfiziosi e originali da scambiarsi  nel gruppo di appartenenza.

Diciamo dunque che  la “certezza” di avere  un buon  numero di acquirenti in qualsiasi periodo dell’anno  e il costo non elevato di questa tipologia di “gioielli”, fanno  sì che l’apertura di un negozio di bigiotteria, anche in un periodo di crisi economica come quella odierna, sia  da prendere nella dovuta considerazione da parte di quei giovani che sono in cerca di un lavoro, in quanto  possibile  attività  che può creare un reddito economico  in proprio non trascurabile.
COSA FARE PER APRIRLO
In più per l’apertura di un simile negozio non occorre un grosso impiego di capitali e l’iter burocratico da seguire è all’insegna della semplicità. Basterà infatti aprirsi la partita  iva attraverso la compilazione di un modello fornito dalla stessa Agenzia delle Entrate, nonché darsi una posizione contributiva Inps e una assicurativa Inail, iscriversi  al Registro delle Imprese, e non ultimo  fornire tutti i dati tecnici del negozio al Comune, dove si ha intenzione di aprire l’attività, unitamente ad una comunicazione/dichiarativa di apertura della stessa. Per l’espletamento delle pratiche menzionate ci si può comunque affidare anche al proprio commercialista di fiducia oppure recarsi di persona presso la Camera di Commercio del  Comune di appartenenza.
Ti ricordo che non  sussiste più il divieto di rispetto delle  distanze minime tra attività commerciali aventi la stessa tipizzazione di esercizio e in più è data facoltà di accrescere  l’offerta di prodotti all’interno dello stesso  negozio, prendendo, nel nostro caso, ad esempio, in considerazione la vendita, anche di particolari t-shirt, di colletti gioiello arricchiti  di perline e pietre preziose, di portafogli, ombrelli, foulard, borsette e similari, tutta roba che può  essere abbinata al gioiello scelto per aggiungere ancora ulteriore originalità e femminilità al  proprio look. 

SUPERFICIE LOCALE
Per quanto attiene  poi alla superficie del locale si può cominciare addirittura con una superficie minima di 30mq e questo permetterà di economizzare molto sul contratto di locazione. La cosa importante da tenere presente è che esso sia locato in zone della città abbastanza trafficate, oppure in un centro commerciale. Ti consiglio di individuare molto in anticipo i distributori dei monili e dei materiali, particolarmente presenti nella tua zona. Non disdegnare la messa in campo di volantinaggio o quant’altro possa venire utile ad una campagna promozionale/pubblicitaria del negozio, per fornire allo stesso la più ampia visibilità in zona e fuori zona.

Come fare le cipolle ripiene

03:13 Posted In Edit This 0 Comments »
Le cipolle, quanti modi per cucinarle! In genere  usiamo assegnare  a questo vegetale  un ruolo prettamente da Cenerentola, soffriggendole  a  complemento di  alcuni  secondi piatti  e mai in veste  di  “prima donna”. In verità, usandole da sole, si possono fare piatti gustosi e saporiti  con funzione sia  di contorno che, anche e soprattutto,  di un secondo piatto alternativo, guadagnandone  in economicità e leggerezza
Degli anelletti pastellati  di cipolle ne  abbiamo già parlato in un post precedente, oggi  tratteremo delle cipolle ripiene. Ti servono 4 belle cipolle bianche di media grandezza, 30 grammi di parmigiano, 30 gr di fontina, un uovo,  olio, burro, sale, pepe quanto basta e un paio di cucchiai  o poco più di pane grattugiato, a seconda di come si presenta il composto. 
ESECUZIONE
Innanzitutto metti sul fuoco una pentola con acqua salata e attendane la bollitura. Nel frattempo   comincia a preparare le cipolle, eliminandone la parte esterna. Una volta che l’acqua bolle, calale all’interno e  lasciale  sbollentare dai 7 ai 10 minuti (dipende dalla grandezza delle stesse). In tutti i casi comunque attieniti ad una cottura  al dente. Scolale e aspetta che abbiano a raffreddarsi. Successivamente tagliane  la calotta superiore e appena appena  anche il fondo,  in modo da dar loro una certa  stabilità nella teglia, una volta imbottite

Munisciti ora di un cucchiaino e con delicatezza  svuotane la parte interna  formando una specie di  ciotoline.  Conservane la polpa perchè ti servirà per  il ripieno. Quindi sminuzza quest’ultima  il più possibile e ponila in una terrina insieme alla fontina grattugiata, al parmigiano, all’uovo battuto, a un paio di cucchiai di pane grattugiato, a un filino di olio, al sale e al pepe.  Impasta e fai amalgamare bene  il  composto. Indi riempi con esso le cipolle vuote.  
Disponile ora in una teglia, rivestita al fondo di  un foglio di carta da forno. Metti sopra a ciascuna cipolla un po’ di burro e magari anche la rispettiva calottina. Accendi il forno a 180 gradi e lascia che esse possano indorarsi per bene.  Il ripieno menzionato può essere sostituito anche  con del  tonno  sgocciolato,  in assenza  quindi di  formaggi, uova e pepe .  Restano ovviamente tutti gli altri ingredienti.
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