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Come "risuscitare" una batteria esaurita di cellulare

13:29 Posted In Edit This 0 Comments »
Chissà a quanti di voi sarà capitato di ritrovarsi con una batteria ormai esaurita dopo qualche anno di ricarica. Non essendo più recuperabile sarà stata messa a deposito o magari gettata. Se ti trovi in questa situazione e la batteria al Li-Ion del tuo cellulare non dà più segni di vita, non buttarla subito via. Prova a recuperarla col metodo dello shock termico che appresso ti enuncerò. Con un po’ di fortuna essa potrà ritornare a funzionarti come è successo a me. In caso contrario non avrai avuto niente da perdere. Ti pare? Iniziamo. 
COSA FARE 
Rimuovi la batteria dal cellulare e infilala in un sacchetto di plastica. Sigilla quest’ultimo nel miglior modo possibile e poi poggia il tutto in una capiente tazza. Fatto? 
Riponi ora il tutto nel congelatore. E’ bene che vi sosti per buona parte della notte . Al mattino presto ritira la tazza dal congelatore e attendi che il contenuto raggiunga la temperatura ambiente. Prendi successivamente dello Scottex o un canovaccio di cotone e cerca di asciugare l’eventuale umidità intorno alla batteria. Indi riponi la stessa nel tuo cellulare e prova ad accenderlo. Dai un’occhiata al livello della batteria e se dovesse risultare basso o continuare a non segnalare niente, metti il cellulare sotto carica come hai sempre fatto. La batteria dovrebbe ricominciare a caricarsi!... 
Con questo sistema si possono provare a recuperare anche le batterie morte dei notebook, solo che in freezer avrebbero bisogno di un tempo maggiore di sosta, diciamo pure sui 4-5 giorni e anche più. 
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Tosse con catarro nei bambini? Ecco il rimedio naturale che accelera il processo di guarigione

08:28 Posted In Edit This 0 Comments »
A quale mamma non è successo di sentire all'improvviso nella notte, o al mattino, tossire il proprio bambino? Quanta e quale apprensione s'impadronisce allora del suo animo!
Ella deve però sapere che, per quanto i colpi di tosse siano da considerarsi tediosi, problematici, spiacevoli, anche e soprattutto per i continui risvegli  nel cuore della notte del bambino, tuttavia sono, a tutti gli effetti, un mezzo importante di difesa naturale del nostro organismo, proteso ad espellere agenti e sostanze irritanti, microbi e quant'altro penetrato all'interno della gola e delle vie respiratorie.
In genere nei bambini si tratta di una tosse di tipo acuta, una forma abbastanza comune e frequente quale conseguenza di un raffreddamento delle prime vie respiratorie superiori.
Non è raro che questo tipo di  affezione possa accompagnarsi  e comportare anche uno stato febbrile, nonché evolversi verso una forma di tosse grassa per l'aumentare dei muchi da cacciare fuori. Si consiglia alle mamme di non somministrare farmaci al bambino se non dopo una visita con  correlate indicazioni da parte di uno specialista in  pediatria. Oltremodo è risaputo che i farmaci in tenera età sono da considerarsi come ultima spiaggia. 

RIMEDI GIA' NOTI
Per alleviare il fastidio della tosse e la difficoltà di respirazione è buona norma fare affidamento sui molteplici rimedi naturali, ben noti, quali ad esempio una bella tazza di  brodo caldo  di pollo, un po' di  quello che viene considerato l'antibiotico naturale per eccellenza e cioè il  miele che si può assumere da solo  oppure aggiungendolo alle tisane calde di malva, di tiglio  e via discorrendo.
Il RIMEDIO PER ECCELLENZA
Se la tosse  dovesse  persistere pare, a dire di molti, che ci sia un rimedio naturale che ne accelera di molto la guarigione e che consisterebbe nella somministrazione di una crema di banane. Per conoscere gli ingredienti e la preparazione prendiamo come punto di riferimento il  sito http://www.cuisineandhealth.com/.
Ingredienti, preparazione e assunzione
Questi gli ingredienti previsti: 2 banane mature, due cucchiai di zucchero o miele, 400 ml di acqua bollente.
Come approntarla? Schiacciare con i rebbi di una forchetta le due banane. Versarvi sopra lentamente l?acqua calda, rigirare  e lasciare che il composto riposi per una mezzoretta, il tempo necessario per raffreddarsi. Al termine dello stesso, non resta che aggiungere il  miele o lo zucchero. Assumere la  crema  4 volte al giorno, riscaldandola  appena appena ogni volta.

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COME PULIRE LE PENTOLE IN CERAMICA

13:15 Posted In Edit This 0 Comments »
Che belle che sono, non solo esteticamente parlando, le padelle e le pentole in ceramica! Oggi come oggi, sono gli utensili di cucina tra i più venduti. Perché mai, vi chiederete?
La ragione va ricercata nelle loro particolari e singolari prestazioni. A titolo di confronto con altri tipi di pentole quelle in ceramica sono l'eccellenza in quanto ad antiaderenza, alla resistenza del materiale ai graffi, alle varie abrasioni, nonché, dal punto di vista salutistico, all'assenza di rilascio di sostanze tossiche (benché, sia detto per incidens, non sono pochi quelli che mettono in dubbio la tanto decantata non tossicità di dette pentole) e non ultimo alla conduzione di calore per cui i cibi presentano una cottura molto uniforme. C'è da aggiungere che le stesse necessitano tuttavia di un'efficace e attenta manutenzione specie quando si presentano all?interno con zone di bruciato. Interventi troppo aggressivi potrebbero danneggiarne non poco le caratteristiche qualitative del materiale. Non bisogna pertanto fare uso di retine o spugne abrasive per eliminare l'inconveniente delle bruciature. E? da evitare altresì anche l'uso della lavastoviglie.
PULIZIA CON BICARBONATO E ACQUA BOLLENTE
Per un lavaggio ottimale e nient'affatto aggressivo ecco di seguito alcuni suggerimenti. Per rimuovere le macchie nere, a cui massimamente dette pentole vanno soggette, riempite il lavandino con molta acqua caldissima, diciamo pure bollente e sciogliete in essa 3/4 cucchiai di bicarbonato. Indi immergete la pentola lasciandola sostare per quasi un'ora. Terminato il tempo, approntate una spugna utilizzandone il lato morbido e sfregate con essa le macchie di nero, che dovrebbero andar via senza troppa affanno. Se al contrario le incrostazioni dovessero risultare ostinate, passate pure a quest'altro sistema. Mettete direttamente sulla spugnetta una buona quantità di bicarbonato, sfregate per bene sulle parti da pulire e poi risciacquate sotto l'acqua bollente.
 

ACQUA,CANDEGGINA E SAPONE PER PIATTI
Qualcuno per far tornare la pentola come nuova adotta il sistema della candeggina sciolta in molta acqua. Io, in verità, non ho fatto alcuna esperienza in merito perché temo la tossicità della varechina a contatto oltremodo col materiale di cui sono fatte le pentole in ceramica. Comunque la procedura sarebbe questa.
Una volta riempita la vaschetta con molta acqua e poca candeggina, immergetevi la pentola e fatela sostare una mezz'oretta. Indi risciacquare con abbondante acqua e detersivo per piatti. A dire di quanti adottano questa procedura la pentola tornerebbe come nuova..... ai suoi splendori iniziali!

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Il lupo e la gru

11:19 Posted In Edit This 0 Comments »
Un giorno un lupo, noto a tutti gli animali della zona per la sua cattiveria e famelicità, stava divorando beatamente  la sua preda quando un ossicino della stessa gli si conficcò in gola e per quanti sforzi  mettesse in campo per liberarsene  non riusciva a risolvere. Il dolore cominciava a farsi sempre più acerbo e la respirazione a difficoltargli.
Come impazzito correva  a dritto e a manca, promettendo a chiunque  incontrava premi e ricompense  in cambio di un soccorso. Andò a bussare anche alle porte dei suoi amici animali ma questi, timorosi  della sua  ben nota crudeltà e malvagità, si guardavano bene dal prestargli il benché minimo aiuto.

Arrivato presso uno stagno s'imbatté in una gru alla quale, con atteggiamento remissivo e sottomesso, promettendo sempre ricompense, chiese di aiutarlo ad estrarre l'ossicino dalla gola. La gru, convinta della bontà del lupo, si offrì di aiutarlo. Infilò il  lungo becco nella bocca dell'animale, penetrandogli fino in gola, e dopo qualche tentativo riuscì a portare fuori l'ossicino. Il lupo si sentì all'istante bene e cominciò a gioirne non poco. Intanto la gru aspettava dall'animale la ricompensa promessa e siccome non le  giungeva alcunché, ne fece esplicita richiesta. Il lupo si fece serio e, con voce alterata  e gli occhi rossi di fuoco, si rivolse alla gru,  apostrofandola come "ingrata".  Queste le sue parole: "Ingrata che non sei altro, tu chiedi  a me una  ricompensa ? E cosa sarebbe quella che ti ho già dato?  Ricordati che avrei potuto azzannarti la testa, una volta che eri nelle mie fauci a togliermi l'osso. Non l'ho fatto e ti ho risparmiato la vita. E' tempo  che tu sparisca prima che ci ripensi!"
MORALE DELLA FAVOLA: Chi crede di ricavare  ricompense e gratitudine da  un  malvagio, sbaglia due volte. Primo  perché aiuta chi non lo merita, cioè uno scellerato; secondo  perché rischia di riportarne qualche danno di non lieve entità.

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Primi soccorsi per corpo estraneo ingerito dal cane o dal gatto

09:42 Posted In Edit This 0 Comments »
Se siamo proprietari di un amico a 4 zampe, sia esso cane o gatto, sappiamo benissimo quanto, all'uno e all'altro, piaccia giocare con qualsiasi oggetto capiti a tiro di zampa o di bocca, in special modo  poi se si sta annoiando. Pertanto, per quanta attenzione e vigilanza si voglia mettere in campo, qualche incidente, come ingoiare un oggetto,  può sempre capitare. Va da sé che dobbiamo essere pronti a prestare all'animale il nostro pronto soccorso e riconoscere certi sintomi di pericolo. Il tutto ovviamente in attesa di portarlo dal veterinario. 
Scheggia di osso in bocca
Se  il nostro amico tossisce con una certa violenza  e mostra evidenti segni di soffocamento, senza dubbio, avrà inghiottito un qualcosa che gli sta ostruendo la gola. Se l'oggetto ingoiato risulta essere appuntito cerca di ispezionargli all'istante la bocca. Può darsi che il pezzettino di osso o la scheggia di legnetto o altro simile gli sia rimasta  incastrato tra i denti. 

Se cosi, con molta calma, mentre tieni aperta, con  la mano sinistra, la bocca dell'animale, con la destra cerca di rimuovere il pezzetto tra i denti.  Qualora  non dovessi trovare alcunché  in bocca, trasporta subito l'animale presso un ambulatorio veterinario. Gli oggetti appuntiti sono i più pericolosi, perché  possono perforare lo stomaco o l'intestino.
Boccone di cibo o piccolo oggetto
Laddove magari si tratta di un grosso boccone di cibo, oppure di una pallina o di un giocattolo o altro oggetto simile  che  blocca la gola non permettendogli di respirare a dovere, cerca sempre di gestire all'istante il primo soccorso, allo scopo di salvargli la vita. In che modo?
Se, aprendo la bocca dell'animale, vedi molto chiaramente che l'ostruzione è a livello d'inizio gola, afferra una pinzetta (quella che usiamo per le ciglia) e cerca con molta delicatezza  di rimuovere l'oggetto. Nel caso, se necessario, fatti aiutare da qualcuno per mantenere la bocca dell'animale aperta e tenerlo calmo il più possibile. Puoi adottare anche quest?altro tipo di intervento, quello che si potrebbe definire "posizione carriola".  Lascia che l'animale abbia bene a terra  le sue due zampe anteriore e sollevagli  le zampe posteriori, in modo da dare al corpo una buona inclinazione, tipo appunto di "carriola". Indi assesta due colpi secchi all'altezza della pancia/costole, usando in contemporanea tutte e due le  mani.

Manovra di Heimlich
 Nel caso che tutti  questi tentativi falliscano e l'ostruzione continui perchè ormai l'oggetto è in trachea, come ultima ipotesi puoi mettere in campo la cosiddetta manovra di Heimlich, quella stessa che si usa per disostruire le vie respiratorie nei bambini. Lascia pure che l'animale stia sulle sue 4 zampe. Poniti dietro di lui (come vedi nell'immagine) e circonda con tutte e due le braccia, ben strette, la zona  pressappoco della pancia/gabbia toracica, laddove  cioè è posizionato il diaframma.
Esercita in loco ritmicamente 5 forti spinte verso l'interno e la zona alta. Se necessario ripeti più volte questa manovra di  spinte, attendendo l'espulsione di quanto ingoiato. 

Qualora  la situazione non dovesse sbloccarsi, perché l'oggetto si trova già nello stomaco o nell'intestino, è necessario l?intervento del veterinario che, dopo radiografia o gastroscopia e quant'altro riterrà opportuno per localizzare la posizione dell'oggetto all?interno del corpo dell'animale, rimuoverà lo stesso con delle particolari pinze o, in caso estremo, mediante intervento chirurgico.
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FRIDA VA IN VACANZA

13:47 Posted In Edit This 0 Comments »
 

Talloni screpolati? Interventi preventivi e rimedi casalinghi

06:01 Posted In Edit This 0 Comments »
Non capita di rado che, nella stagione fredda,  una delle parti del nostro corpo piu’ soggetta ad essere trascurata e a non essere tenuta nella massima  considerazione, almeno quanto  il  nostro viso, siano i piedi.
Di qui la perdita di elasticità della pelle e la conseguente  eccessiva aridità in alcune specifiche parti dei piedi  con  screpolature massimamente della zona dei talloni per la formazione di strati abnormi di pelle secca. Se il problema è di entità lieve si tratta, bene o male, di rimediare solo  ad un fattore di ordine  estetico, ma se le screpolature via via diventano profonde è normale che insorgano dolori e disagi nel camminare.
Rimedi "fai da te"

Va da sé che la soluzione ottimale, il rimedio per eccellenza, sia a livello di prevenzione che di cura, non può consistere in altro se non nell’idratare e nutrire la pelle della zona interessata facendo uso di massaggi di  creme emollienti a base di oli e burro  (tipo burro di karitè, oli di ricino, di mandorle e similari) oppure usare  un tipo di saponetta naturale,  il sapone di Aleppo, per esempio,  che è particolarmente ricco di oli vegetali  (oliva  e alloro). Prima ovviamente devi fare un bel pediluvio in acqua tiepida, aggiungendo del  bicarbonato per rendere la pelle più morbida. Continua  con uno scrub usando la pietra pomice.  Alla fine risciacqua , asciuga, e massaggia i piedi  con creme o oli.
Ma, aldilà delle creme idratanti e degli oli essenziali,  che hanno un certo prezzo sul mercato della cosmesi,  ecco per te alcuni  consigli low-cost di sapore  casalingo che puoi benissimo mettere in campo per rimediare al problema  dello screpolatura dei talloni .  Il primo consiglio chiama in causa il frutto del banano: la
BANANA
 Prendi una banana molto matura, schiacciala  in una ciotola fino a ridurla in poltiglia. Aggiungi poi una bella spremuta di limone (è un  esfoliante naturale ed anche un antibatterico)  e un po’di olio di oliva, benché, a dire la verità, la banana sia già di per sé ricca di burro e olio. Mescola a dovere il tutto e, una volta che l’impasto cremoso è pronto, investi  di esso  la zona dei talloni. Lascia in posa per  una decina di minuti circa.  A conclusione non ti resta che sciacquare la parte con acqua tiepida. Risultati assicurati!
LIMONE
Puoi anche usare solo fette di  limone in acqua calda, lasciando dapprima  i piedi in ammollo per  poi sfregare la zona di pelle secca, screpolata,  prelevando  qualche fetta  di limone e disponendola su una pietra pomice. Non hai in casa al momento la pietra pomice? Non preoccuparti puoi benissimo adottare quest’altro procedimento  usando  una semplice
CIPOLLA
E’ un ortaggio ottimo  per i talloni screpolati!  Ecco come  devi fare? Una volta che avrai tagliato una grossa cipolla a metà, sfrega  una delle due parti sulla zona interessata come se volessi usare una pietra pomice. Vedrai che il contenuto  acido della cipolla ti  eliminerà in un istante le pelli morti del tallone. 

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Come contestare una bolletta di energia elettrica

05:43 Posted In Edit This 0 Comments »
E’ stata emessa a tuo nome una  bolletta della luce, il cui importo fatturato, abbastanza elevato, è  ben lontano dalla media degli importi che di norma, considerando  quelli del passato, hai sempre ricevuto. Sei del parere che detto importo non sia dovuto affatto alla società erogatrice di elettricità, anzi esso sia da considerarsi completamente sballato. Cosa fare  a tutela dei tuoi interessi?  Attivati a contestarla senza “ se” e senza “ma”. Leggi la procedura qui di seguito.
PROCEDURA DI CONTESTAZIONE
Il primo passo da intraprendere  è quello di recarti personalmente presso gli uffici commerciali dell'azienda  e chiedere delle delucidazione in merito al fatto. In altre parole sarebbe la  “via brevis”!
 Se quanto ti verrà detto non troverà rispondenza con quanto pensi, scrivi allora un reclamo, e invialo tramite raccomandata A/R .oppure consegnalo allo Sportello del Consumatore di Energia, il quale  sarà tenuto a rilasciarne ricevuta . Qui c’è  il modulo  per il reclamo: http://www.autorita.energia.it/allegati/consumatori/Modulo%20Reclami%20Base.pdf-
Sappi che, sulla base della normativa vigente, il gestore dell’azienda, una volta ricevuto il tuo reclamo, dovrà darti risposta non oltre 40 giorni.  Per il pagamento  della bolletta cerca di temporeggiare il piu’ possibile! Non temere!…il servizio d'erogazione elettricità  non ti verrà sospeso all’istante! C’è una tempistica da parte dell’esercente che va rispettata. Quale?
Oltre al termine ultimo  fissato in bolletta, alla scadere di esso, se tu non hai ancora pagato la bolletta, la società, che ti fornisce il servizio, è obbligata a comunicarti tramite  una raccomandata un ulteriore termine ultimo di pagamento, non inferiore a 15 giorni dall’invio della stessa (farà fede il timbro postale), né inferiore a 20 giorni solari dall'emissione della raccomandata da parte della società.
Trascorso anche questo termine, prima che ti venga sospesa la fornitura, riceverai un’ultima comunicazione, la cosiddetta “messa in mora” con ulteriori 3 giorni lavorativi  perché  tu  possa saldare il “debito”.
Detto questo, ritorniamo al reclamo! Se il reclamo sarà accettato e sarà rilevato l’errore commesso in bolletta, la società dovrà farsi carico di restituirti l’importo fatturato che hai dovuto forzosamente pagare, entro un paio di mesi o con un accredito in bolletta o tramite un assegno postale. Qualora la somma spettante non ti perverrà nei termini previsti, ovvero dei due mesi, ma si protrarrà  dai due mesi ai sei, potrai chiedere un risarcimento nella misura di 20 euro. Se  si va ancora oltre, fino a 9 mesi, te ne spetteranno  40 di euro di risarcimento e così via.
Ammettiamo però il caso che il gestore non ritenga opportuno  dar seguito al tuo reclamo e adotterà il cosiddetto “silenzio” come rigetto dello stesso,  cosa fare? Potrai rivolgerti dell'Aeeg (Autorità per l'energia elettrica e il gas). Chiaramente questa Authority svolge una funzione solo sanzionatoria nei confronti della società erogatrice.
COSA ALTRO FARE?
Comunque nel caso che  tu decida di farlo basterà una semplice telefonata al numero verde 800.166.654 oppure l’invio di  un'email  a reclami.sportello@acquirenteunico.it.
E dopo l’Aeeg cosa altro si prospetta?
L’ultima chance che hai per far valere i tuoi interessi  sono le vie legali della giustizia ordinaria  In parole povere… il Giudice di Pace.
 
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SUDORAZIONE ASCELLARE: rimedi per gestirla

13:25 Posted In Edit This 0 Comments »
Come saprai la sudorazione in genere, soprattutto in estate, rappresenta un mezzo di difesa del nostro organismo dal caldo. Essa è del tutto indipendente dalla nostra volontà. Non appena infatti  il  sistema nervoso centrale avverte un eccesso di calore emette del sudore attraverso l’epidermide. Questo tipo di meccanismo, che va sotto il nome di termoregolazione, permette al corpo di raffreddarsi. Certamente non è solo il fattore calore a provocare in noi la sudorazione, ci sono anche tanti altri fattori tipo stress, ansia, stimoli ormonali, alimenti ecc.. Se è vero dunque che la sudorazione è un processo fisiologico comune a tutti, è pur vero che ci sono  persone soggette ad un'abbondante e invisa sudorazione, che crea comprensibili disagi, specie nei rapporti interpersonali. In questo post parleremo in particolare della sudorazione ascellare, di come rimediare ad essa.
TENTATIVI DI GESTIONE
Uno dei molteplici tentativi di gestione della sudorazione ascellare si basa innanzitutto su un’igiene personale accurata con frequenti docce e cambi di capi di vestiario che devono essere leggeri, non aderenti, possibilmente di  cotone, di lino, di canapa…insomma di tessuti traspiranti che mantengono il corpo fresco. Una volta smessi gli abiti, madidi di sudore,  questi non vanno assolutamente riposti negli armadi, bensì  lavati al piu’ presto, meglio se con acqua e bicarbonato. Un’attenzione particolare va rivolta all’alimentazione specie se molto calorica. Niente cibi piccanti, grassi, zuccheri, alcol, e quant’altri  stimolatori di sudore. Scegli frutta, verdura e cereali. Per bloccare la iperidrosi ascellare un rimedio sicuro e duraturo pare che ci venga dagli antiaspiranti a lunga durata da non confondere con i deodoranti. Quale la differenza?
DEODORANTE O ANTIASPIRANTE? 
I deodoranti assolvono  alla funzione di “coprire” con il loro profumo l’odore sgradevole del sudore, diciamo pure a  "camuffarlo” per alcuni minuti e, in quanto antibatterici, combattono anche i batteri che sono sulla pelle, artefici dello odore nauseabondo. Gli antiaspiranti invece, oltre ad assolvere alla azione antibatterica di bloccaggio del cattivo odore, adempiono ad una funzione piu’ importante, quella  di regolare la quantità di sudore nel nostro corpo, restringendone i pori. Ma attenzione a come usarli per non nullificarne l’efficacia!.. Vanno messi sotto le ascelle prima di andare a dormire, perché, per penetrare la barriera epidermica, hanno bisogno di un certo numero di ore. Lasciamoli dunque agire durante il sonno! Al mattino, dopo una bella doccia, ce li rimettiamo. Senza alcun dubbio per buona parte della giornata avvertiremo un senso di piacevole frescura.
RIMEDI NATURALI
Prima di apprestarci  alla conclusione desideriamo accennare a qualche rimedio naturale, a un “fai da te” che, grazie ad un effetto astringente, farà diminuire la quantità di sudore, neutralizzando in piu’ i cattivi odori. Si tratta di mescolare insieme in una ciotola un cucchiaino di bicarbonato di sodio e qualche goccia di limone, fino ad avere una soluzione pastellata. Una volta pronta, spalmiamocela prima di andare a dormire sotto le ascelle, attendiamo una decina o poco piu’ di minuti e poi asportiamola con un lavaggio.
Se invece si vuole  circoscrivere l’intervento al solo nauseante odore di sudore sarà sufficiente aspergere sotto le ascelle, ben lavate e asciugate, un po’ di aceto di mele o qualche goccia di limone. Saranno essi i tuoi alleati antibatterici giornalieri e i tuoi deodoranti naturali low-cost!

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DIMAGRIRE COL CAFFE’ VERDE

14:07 Posted In Edit This 0 Comments »
Oggi le persone che si possono definire  obese o che tali  si “sentono o si vedono”  non sono certamente poche.  Di qui una forsennata  messa in campo  di diete e contro diete atte a farci perdere qualche chilo di troppo…. Eppure sappiamo  benissimo che basterebbe  un’alimentazione sana e corretta e un esercizio fisico giornaliero per raggiungere l’obiettivo di perdita di peso. Ma il tutto, a dire dei più, costa dei sacrifici e allora si preferisce ricorrere ad altro.
Da tempo si fa un gran parlare di alcuni  integratori alimentari che avrebbero delle sorprendenti proprietà dimagranti. Un esempio? Gli integratori di acido clorogenico, un acido di origine naturale o meglio una molecola antiossidante che troviamo in molti alimenti che assumiamo come le prugne, le pesche, le pere e in tanti altri frutti e ortaggi.. Ebbene  questo acido avrebbe la proprietà  di ridurre l’assorbimento degli zuccheri e  di bruciare i lipidi. A contenere una buona percentuale di questo acido  sarebbe il caffè verde.
Tre anni fa il famoso  Dr. Oz, nella sua  trasmissione televisiva americana (clicca sul link per il video https://vimeo.com/99739660), decantava ampiamente le proprietà di questo tipo di caffè e, in primis, quella di bruciare i grassi velocemente senza doversi sottoporre  a diete o ad esercizi fisici.
Ma quale la differenza col caffè tostato che siamo soliti consumare noi?  In verità  non sono poche. Innanzitutto è detto “verde” perché  viene colto  quando è ancora verde. In più viene usato crudo, non è sottoposto cioè al processo di tostatura, un processo che  ridurrebbe di molto la quantità di acido clorogenico presente nello stesso. Va da sé che, beneficiando ad un livello maggiore di questo acido, la diffusione della caffeina  nel nostro organismo avverrebbe  molto piu’ lentamente e  tale  da potenziare alla grande la prerogativa  di ridurre e bruciare i depositi di grassi più rapidamente,  promuovendo una perdita di peso.  In che modo va assunto il caffè verde?
METODI DI ASSUNZIONE
Puoi assumere il caffè verde come normale caffè solubile alla stregua  di quello  tostato,  cioè già macinato oppure puoi frantumare tu i semi crudi in un mortaio, per poi farne un’infusione, filtrarlo e berne alcune tazzine. Altre forme di assunzione sono ancora l' estratto (il piu’ raccomandato),  le capsule o  le tavoletteDOSAGGI
In che quantità assumerlo?  Il dosaggio raccomandato non può essere univoco perché dipende dal tipo di forma di assunzione del caffè verde (estratto, capsule, tavolette ecc…) , nonché dalla concentrazione  e dalla percentuale di acido clorogenico nelle varie forme menzionate. Si raccomanda ovviamente di seguire le indicazioni riportate sulle confezioni delle varie case che lo producono e di non superare mai le quantità prescritte.
PRECAUZIONI

Si raccomanda altresì la messa in campo di particolari  precauzioni per quanti soffrono di ipertensione, intestino irritabile, disturbi della coagulazione, diabete, ansia, gravidanza e allattamento. E’ preferibile, sempre e comunque, chiedere consigli al proprio medico di famiglia.
 
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Occhi arrossati e gonfi: come intervenire

13:28 Posted In Edit This 0 Comments »
Improvvisamente hai cominciato ad avvertire un fastidio agli occhi, un bruciore non disgiunto da una strana  sensazione come  di  presenza di granelli di sabbia che ti porta a toccare e sfregare più e più volte gli occhi. Ti sei guardata allo specchio e hai potuto notare che essi si presentano molto arrossati, iniettati di sangue. Non ne conosci la causa ma ne ipotizzi alcune. Pensi magari  al fumo delle sigarette, alla polvere nell’aria sollevata dal vento,  a una prolungata esposizione alla lettura oppure ai programmi televisivi, al pc con scarsa illuminazione intorno e non ultimo ad una forma di raffreddamento.  Può darsi che la patologia  di cui sei affetta sia  di lieve entità, di forma del tutto benigna ma questo non spetta a te determinarlo: gli occhi iniettati di sangue  possono nascondere patologie molto preoccupanti.
Quindi qualora dovessi trovarti alle prese con questo problema il metodo d’intervento che ti consiglio innanzitempo è quello di fissare un appuntamento con un oculista per la diagnosi e la cura appropriata. In attesa di ciò puoi provare a mettere in campo qualche consiglio di profilassi e alcuni  “palliativi” tipo “vecchi rimedi della nonna” che  leggerai nella presente guida. Tieni però in debito conto che il tutto è puramente a livello di consigli momentanei, lungi dal sostituirsi alla visita dello specialista. Quale dunque la profilassi?
PROFILASSI
Benché il fatto ti procura un comprensibile fastidio cerca di evitare di sfregarti gli occhi per non aumentarne l’irritazione.  Evita di usare qualsiasi tipo di trucco e cerca di  non stancare gli occhi sostando  a lungo davanti allo schermo televisivo o al pc. Qualora dovessi trovarti in zona molto soleggiata o in zone polverose, sabbiose e similari proteggi  gli occhi con occhiali da sole. E veniano pure ai classici rimedi  naturali della nonna per lenire in parte il fastidio dell’irritazione e darti un po’ di sollievo, in attesa del giorno fissato per la visita oculistica.  Un ultimo consiglio (non per questo minore per importanza): lava spesso durante la giornata le mani e il viso.
RIMEDI naturali  DELLA NONNA
Un aiuto naturale può venirti  dal latte freddo scremato e anche semplicemente dall’acqua fredda.  Nel primo caso basterà  intingere due dischetti struccanti o due batuffoli di cotone nel liquido e poggiarli sulle palpebre lasciandoveli per  circa un quarto d’ora. Sciacquare poi con acqua fredda.
Nel secondo caso viene consigliato di spruzzare sulle palpebre più volte al giorno  l’acqua fredda. Perché questo? Perché in virtù dell’azione del freddo si  avrà un restringimento dei vasi sanguigni.  Un altro rimedio naturale è rappresentato dal cetriolo. Affetta a rondelle di spessore medio un cetriolo e, una volta stesa sul letto, poggia un paio di dischetti del frutto su ogni palpebra e lasciali sostare per 10 o 15 minuti. Questo intervento ti sarà di grande sollievo nel ridurre l'arrossamento e il gonfiore. Lo stesso dicasi per un infuso di  tè. Cosa fare? Innanzitutto prepariamo una bella tazza di tè e attendiamo che abbia ad intiepidirsi. Appena sarà possibile imbeviamo nell’infuso una sottile garza sterile. Indi applichiamola sulle nostre palpebre stando rilassati  per 10 minuti circa . Conserviamo poi il tè rimasto in frigo e ripetiamo l’operazione nella giornata per ben tre volte. Si possono usare anche direttamente le bustine, una volta che le stesse si siano ben raffreddate.

Un altro intervento valido sulle occhiaie è quello che  farebbe  uso di impacchi di patate. Se vuoi leggere qualcosa anche su questi impacchi clicca qui.
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La cicala e la formica: narrazione e morale

04:51 Posted In Edit This 0 Comments »
Si era nella stagione più bella dell’anno, quella delle lunghe giornate assolate,  del profumo dei fiori, del mare e della natura nel  pieno vigore.  Una cicala cantava allegramente sul ramo di un frondoso albero.  Sul terreno  ad essa sottostante una schiera di formichine si affannavano a trasportare nei loro  formicai le riserve per l’inverno: chicchi di grano e quant’altro era possibile trovare nelle perlustrazioni giornaliere. La cicala le osservava e, di tanto in tanto, arrestava il suo canto per invitarle a smettere di lavorare e a mettersi a cantare insieme a lei, per godere appieno delle belle giornate assolate. Le formichine, imperturbabili, continuavano nel  loro andirivieni: “Non possiamo fermarci!” – rispondevano- “La bella stagione tra non molto finirà e noi, se vogliamo sopravvivere, dobbiamo fare riserve di cibo per l’inverno”. E la cicala continuava a cantare.... Cantava da mane a sera! E venne così la stagione fredda e umida…. Venne l’inverno con tanto freddo e tanta neve. Sui rami degli  alberi ormai  spogli  la cicala non cantava più: era  stremata dalla fame e dal gelo  intenso.  “Come farò per sopravvivere?” pensava tra sé e sè.  Ed ecco andare alle instancabili formichine.... Si ricordò che, nel loro inarrestabile lavorìo estivo, avevano accumulato molte provviste per l’inverno. Affamata, infreddolita e piangente andò  a bussare alla  porta del formicaio. Una formica aprì l’uscio e le chiese cosa volesse. E la cicala: “Ho freddo e fame! Cerco cibo e asilo!”. La risposta della formichina fu: “Toh, guarda chi si rivede! Mi ricordo benissimo  di te! Hai cantato tutta l’estate senza pensare alla brutta stagione. Adesso non ti resta che ballare!” e chiuse la porta del formicaio.
MORALE: Questa favola di Esopo insegna ad essere previdenti, a non oziare troppo nella vita, godendosela attimo dopo attimo, senza alcun riguardo per il  futuro. Vivere solo il presente senza pensare a ciò che potrà esserci  un domani non lontano, non può certamente portare a nulla di positivo. Il futuro va costruito, momento dopo momento, essenzialmente nel presente
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