LA CAPRA E IL LUPO: morale della favola
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Un giorno una capra
decise di andare in cerca di cibo per i suoi piccoli. Raccomandò a questi di
non aprire l’uscio a nessuno in sua assenza. Non appena mamma capra si
allontanò, ecco approssimarsi alla porta
di casa dei 7 caprettini il lupo che, fingendosi
mamma capra e camuffando alquanto la voce, chiese ai piccoli di aprirgli.
Questi pensarono bene di guardare tra le fessure, sotto la porta e prontamente dissero: ”Tu non sei la nostra mamma, perché le tue zampe sono nere e non bianche e anche la voce non è quella che conosciamo".
Ovviamente il lupo non potè che desistere dall’impresa e ritornare nella sua tana. Una volta qui, pensò e ripensò a come poter ingannare i piccoli della capra.
Si cosparse le zampe di farina e ritornò a bussare alla porta della casa. Invitò nuovamente i piccoli ad aprire, imitando ancora una volta la voce dolce e suadente della mamma. Diceva di avere le corna piene di erba fresca per loro e anche molto latte in seno.
I poveri e ignari caprettini, vedendo che le zampe erano bianche, caddero nell’inganno e aprirono la porta. Una volta visto che era il lupo, cominciarono a sparpagliarsi per la casa allo scopo di nascondersi dove e come meglio potevano. Chi sotto il tavolo, chi sotto il letto, chi nell’armadio, chi nel pendolo dell’orologio e via discorrendo….Il famelico lupo, purtroppo, li scovò ad uno ad uno ad eccezione del più piccolo, quello che aveva trovato rifugio nel pendolo. Li mangiò in un boccone e, completamente sazio, andò a dormire sotto un albero, nel bosco.
Quando mamma capra rientrò, non trovò più i suoi piccolini. Immaginatene l’afflizione!!... Aveva capito benissimo di chi poteva mai essere la colpa e mentre si disperava a più non posso, ecco correrle incontro il piccolo capretto, quello nascosto nel pendolo, l’unico che si era salvato dalla strage. Questi raccontò alla mamma tutto quello che era accaduto e insieme cercarono di trovare una soluzione alla tragedia. Pensa e ripensa ed ecco pervenire nella mente di mamma capra un’idea formidabile. Rivoltasi al piccolo gli disse: “Prendi un paio di forbici, del filo di cotone, un ago e seguimi!"
Questi pensarono bene di guardare tra le fessure, sotto la porta e prontamente dissero: ”Tu non sei la nostra mamma, perché le tue zampe sono nere e non bianche e anche la voce non è quella che conosciamo".
Ovviamente il lupo non potè che desistere dall’impresa e ritornare nella sua tana. Una volta qui, pensò e ripensò a come poter ingannare i piccoli della capra.
Si cosparse le zampe di farina e ritornò a bussare alla porta della casa. Invitò nuovamente i piccoli ad aprire, imitando ancora una volta la voce dolce e suadente della mamma. Diceva di avere le corna piene di erba fresca per loro e anche molto latte in seno.
I poveri e ignari caprettini, vedendo che le zampe erano bianche, caddero nell’inganno e aprirono la porta. Una volta visto che era il lupo, cominciarono a sparpagliarsi per la casa allo scopo di nascondersi dove e come meglio potevano. Chi sotto il tavolo, chi sotto il letto, chi nell’armadio, chi nel pendolo dell’orologio e via discorrendo….Il famelico lupo, purtroppo, li scovò ad uno ad uno ad eccezione del più piccolo, quello che aveva trovato rifugio nel pendolo. Li mangiò in un boccone e, completamente sazio, andò a dormire sotto un albero, nel bosco.
Quando mamma capra rientrò, non trovò più i suoi piccolini. Immaginatene l’afflizione!!... Aveva capito benissimo di chi poteva mai essere la colpa e mentre si disperava a più non posso, ecco correrle incontro il piccolo capretto, quello nascosto nel pendolo, l’unico che si era salvato dalla strage. Questi raccontò alla mamma tutto quello che era accaduto e insieme cercarono di trovare una soluzione alla tragedia. Pensa e ripensa ed ecco pervenire nella mente di mamma capra un’idea formidabile. Rivoltasi al piccolo gli disse: “Prendi un paio di forbici, del filo di cotone, un ago e seguimi!"
Insieme si misero alla ricerca del
lupo. Una volta avvistatolo che dormiva ancora profondamente sotto l’albero, mamma
capra, senza esitare, gli apri la pancia con le forbici e liberò i suoi sei caprettini
che erano ancora vivi. Poi, aiutata da tutti loro, cominciò a trasportare un
bel mucchio di pietre e le introdusse nella pancia del lupo, ricucendone il
tutto per bene. Appena il lupo si svegliò cominciò ad accusare una gran sete e
si recò vicino ad un pozzo per
abbeverarsi. Questo gli fu fatale! Vi si
sporse un po’ troppo al punto tale che il peso delle pietre lo trascinò giù e qui annegò.
Mamma capra e i sette figlioletti festeggiarono allegramente il lieto fine della storia.
MORALE: Bisogna sapere che ad ogni azione non positiva corrisponde una reazione uguale. La favola insegna che, se qualcuno reca danno ad altri, verrà, prima o poi, ripagato con la stessa moneta. Dice un vecchio e saggio proverbio: Chi la fa, l’aspetti!
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