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LE PUPE DI PEZZA: Regaliamo un sorriso agli anziani

14:38 Posted In Edit This 0 Comments »

Nella memoria dei nostri anziani, nei ricordi dell'infanzia non manca la PUPA DI PEZZA, come primo regalo a una bambina, fatta di elementi poveri ... ma con tanto amore.

"C'erano una volta" entusiasmo, originalità, voglia di fare, fantasia, ma... non c'erano soldi. Convinti che con ingredienti poveri si preparano le pietanze più buone, il "materiale ricliclato" è diventato l'elemento base del Progetto  "Le Pupe di Pezza", un progetto posto in campo e realizzato presso i Centri di Riposo  per anziani di San Biagio Platani (Ag).

Unica aspettativa dei Volontari  impegnati nel Progetto: condividere un po' del proprio tempo con gli anziani PER DARE E RICEVERE un sorriso e una carezza, convinti, come si è, che la solidarietà, l'amicizia e l'amore non invecchiano mai.

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FINE







 
 MAMY







 



CAGNETTA INVESTITA

06:47 Posted In Edit This 0 Comments »
MINISTORIA DI UNA CAGNETTA LASCIATA SULL'ASFALTO

Ciao, sono sempre io, Mambly il cane parlante del blog!..Ormai mi conoscete in tanti.
Ci siamo... novità in vista!! Questa volta però il mio bla bla bla ....è ben lungi dal voler essere gossip. E’ il racconto di una esperienza vissuta abbastanza spiacevole. Mi spiego meglio.
Riportiamoci un po’ indietro nel tempo, e precisamente a quasi un paio di mesi fa. Era un pomeriggio inoltrato, stavo accompagnando la mia padroncina nella sua solita, lunga ed estenuante, passeggiata quotidiana. Beh, ad un certo punto ho avvistato un qualcosa di semovente sull’asfalto della strada che conduce al fiume!
Mi ci sono avvicinato e questa volta, davvero, non avrei voluto credere ai miei occhi!!!... Niente serpenti o vipere, come potreste sospettare!!
Era nientemeno che il corpicino malandato di una cagnolina di taglia molto piccola che, fuggita forse da qualche podere intorno, era stata investita e lasciata lì a morire sull’asfalto dal solito “pirata” senza un briciolo di pietà!!...E questi sarebbero quelli che si chiamano o vengono chiamati “esseri umani”? “Umani”, ma in che senso? Ah, già dimenticavo...è per differenziarli da noi “animali”?
E fanno bene a differenziarsene!!... Io, in simili circostanze, sono fiero di essere un “anima-le”. Noi anima-li abbiamo davvero “un'anima”...e non solo nel corpo stesso della parola, ma anche e massimamente nei fatti. Sviluppiamo, sempre e comunque, un comportamento amorevole, solidale e amichevole verso l’uomo anche quando il tutto non ci viene ricambiato. Simili esseri senza cuore dovrebbero finire subito in galera!... Non vi dico come era combinata, specie nella parte posteriore, quella povera cagnetta!!
Tuttavia nella sua grande sfortuna non poteva capitarle persona migliore della mia padroncina. Perché vi chiederete? Perché è dottoressa in veterinaria, cosa che ho sempre tralasciato di dirvi. Ovviamente dopo una prima visita “manuale” senza cioè gli strumenti adatti…sapendo benissimo come prenderla, l’ha trasportata subito a casa per prestarle con i ferri del mestiere a disposizione i primi soccorsi. Tutti noi, compreso il mio padrone, l’abbiamo accolta con grande disponibilità e amorevolezza.
Non conoscendo il suo nome, è stata chiamata Jeff e con lei ora, qui in casa, siamo in tre: io, Frida e Jeff (intendo i cani, eh!...).
Vi posto la foto, è stata fatta da poco e Jeff è in fase di completa ripresa. A guardarla così non sembra affatto di taglia piccola,vero? Vi assicuro che è piccolissima, quasi uno scricciolo!...Ancora non può usare del tutto le zampe posteriori, ma se la cava benissimo a camminare. Sapete che sistema usa? Striscia con tutta la parte posteriore a terra e si sposta dove vuole con molta “nonchalance”.
Se l’è vista proprio brutta, poverina... ma ce l’ha fatta!! Siete curiosi di conoscere la diagnosi iniziale? Eccola, me l’ha detta la mia padroncina, eh!... e spero di aver capito bene.
Innanzitutto Jeff era in un palese stato di shock traumatico e non poteva certo essere diversamente. Aveva una frattura al collo del femore, alla tibia e al perone con quasi totale avulsione di tendini e muscoli nel piatto interno della coscia, con ferite ed ecchimosi di vario grado, nonché un versamento interno siero ematico dovuto al trauma. Ora la situazione è tutta sotto controllo.
Un evviva e un “brava” vanno alla mia padroncina che le ha prestate le cure necessarie senza mai arrendersi, anche quando sembrava che la situazione volesse precipitare al sopraggiungere di tanti fattori negativi concomitanti!!!
Un evviva e un brava va anche alla povera e coraggiosa Jeff, alla sua grande voglia di vivere e di superare questo brutto momento..... e tutto ciò, credetemi, senza sentirla mai emettere un solo guaito!!!….

Come fare in casa il “lip gloss” ovvero il lucidalabbra (miscelazione a freddo)

02:50 Posted In Edit This 1 Comment »


Il lip gloss o lucidalabbra, da non confondere con quello
commercializzato di solito a scopi medicamentosi in quanto balsamo lenitivo per le labbra a base di cere, è a tutti gli effetti, un cosmetico, un trucco per le nostre labbra.

Si applica come un comune rossetto ma, a differenza di questo, dà alle labbra una patinatura molto leggera, anche se di un certo spessore, e ne aggiunge lucentezza e brillantezza.
Detto ciò, passiamo alla procedura d’esecuzione. Devi sapere che ci sono due sistemi per realizzarlo. C’è il sistema di miscelazione degli ingredienti a freddo e quello invece a seguito di calore.
Col primo metodo avrai bisogno di un vasetto di vasellina oppure di cera di api, di alcuni stuzzicadenti o del retro di un pennello, di una ciotolina, di un cucchiaio da tè, di uno stick di rossetto idratante del colore desiderato, di alcuni aromi tipo miele, vaniglia, polvere di cacao, estratto di menta o altro.
Puoi aggiungervi, se preferisci, anche dei glitter per rendere il lucidalabbra brillantato.

In questa guida parleremo per il momento del sistema a freddo. Iniziamo.
Preleva col cucchiaino da tè della vasellina nella quantità di lip gloss che intendi approntare. Metti questa quantità in una ciotolina.
Aggiungi lentamente dei pezzettini di rossetto nel colore che più ti aggrada, staccandoli di volta in volta con un coltellino.
Prendi lo struzzicadente o il retro di un pennello e con esso rigira energicamente e il più velocemente possibile quanto contenuto nella ciotolina fino a che non vedi la vasellina e il rossetto amalgamati a dovere.
Passa allora ad aggiungere altri pezzi di rossetto fino a raggiungere il colore di lucidalabbra desiderato. Puoi verificarlo sul dorso della mano. Se preferisci aggiungervi un’aroma agisci sempre nel modo detto, cioè rigirando energicamente gli ingredienti.
Quando vedrai che l’impasto sarà diventato liscio e compatto trasferiscilo in un contenitore, tipo stick di rossetto in disuso, non prima però di averlo ben lavato e asciugato a dovere oppure in un vecchio scatolino per ombretti.
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