Come Disinfiammare Il Colon Irritato
07:57 Posted In FAI DA TE Edit This 0 Comments »
Il colon irritato è un problema che coinvolge in Italia moltissime persone. Si tratta della cosiddetta "pigrizia" intestinale a defecare, una defecazione che, a volte, può presentarsi insufficiente, altre volte irregolare e, nei casi più gravi, comporta una quantità di disturbi e complicanze di non lieve entità. Vediamo come è possibile intervenire per disinfiammarlo.
INTERVENTI DA FARE
Nella tua dieta giornaliera cerca di dare più spazio alla frutta. Inizia al mattino col fare colazione con le prugne, secche in confezioni o fresche a seconda della stagione. Accompagnale con il pane di segala. A ora di pranzo non farti mancare una buona scodella di finocchi. Questi hanno una buona percentuale di fibra che stimola la velocità del transito intestinale.
Se lo preferisci, puoi scegliere anche un bel piatto di cicoria. Presenta gli stessi benefici. Sostituisci pane e pasta con cereali integrali crudi: ce ne sono tanti e quindi opera tu stesso una scelta. Nel pomeriggio fai merenda con i fermenti lattici, funzionano benissimo. Bevi molto acqua, perché un aumento di apporto idrico rende molli le feci.
E' fondamentale che, nei periodi in cui sei affetto da un transito intestinale molto pigro, tu non trascuri l'attività fisica, qualunque essa sia, purchè protratta su lunghe distanze e per parecchio tempo.
Per riattivare e disinfiammare il colon, ti saranno utili dei clisteri d'infuso di malva per alcuni giorni. La malva è un lassativo non irritante e non violento anche in dosi elevate.
Per fare l'infuso metti 30 gr di foglie e fiori di malva in un litro di acqua. Fai bollire per circa 10 minuti, filtra un paio di volte con carta da filtro. Metti una parte del liquido nello schizzetto e fai il clistere. Tieni presente che nei supermercati puoi comprare delle confezioni di bustine di malva già pronte, da tenere in casa e da utilizzare all'occorrenza.
Se provi avversione per i clisteri, puoi bere un infuso di Altea. Le preparazioni a base di questa pianta svolgono egualmente un'azione decongestionante delle pareti intestinali infiammate. Se ne usi le foglie devi mettere una quantità pari a 2-4 g in 150 ml di acqua bollente. Filtra e bevine più volte al giorno. Per le radici, invece, la quantità è di 5 g in 150 mi di acqua bollente, da assumere 2 volte al giorno.
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INTERVENTI DA FARE
Nella tua dieta giornaliera cerca di dare più spazio alla frutta. Inizia al mattino col fare colazione con le prugne, secche in confezioni o fresche a seconda della stagione. Accompagnale con il pane di segala. A ora di pranzo non farti mancare una buona scodella di finocchi. Questi hanno una buona percentuale di fibra che stimola la velocità del transito intestinale.
Se lo preferisci, puoi scegliere anche un bel piatto di cicoria. Presenta gli stessi benefici. Sostituisci pane e pasta con cereali integrali crudi: ce ne sono tanti e quindi opera tu stesso una scelta. Nel pomeriggio fai merenda con i fermenti lattici, funzionano benissimo. Bevi molto acqua, perché un aumento di apporto idrico rende molli le feci.
E' fondamentale che, nei periodi in cui sei affetto da un transito intestinale molto pigro, tu non trascuri l'attività fisica, qualunque essa sia, purchè protratta su lunghe distanze e per parecchio tempo.
Per riattivare e disinfiammare il colon, ti saranno utili dei clisteri d'infuso di malva per alcuni giorni. La malva è un lassativo non irritante e non violento anche in dosi elevate.
Per fare l'infuso metti 30 gr di foglie e fiori di malva in un litro di acqua. Fai bollire per circa 10 minuti, filtra un paio di volte con carta da filtro. Metti una parte del liquido nello schizzetto e fai il clistere. Tieni presente che nei supermercati puoi comprare delle confezioni di bustine di malva già pronte, da tenere in casa e da utilizzare all'occorrenza.
Se provi avversione per i clisteri, puoi bere un infuso di Altea. Le preparazioni a base di questa pianta svolgono egualmente un'azione decongestionante delle pareti intestinali infiammate. Se ne usi le foglie devi mettere una quantità pari a 2-4 g in 150 ml di acqua bollente. Filtra e bevine più volte al giorno. Per le radici, invece, la quantità è di 5 g in 150 mi di acqua bollente, da assumere 2 volte al giorno.
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Come richiedere il risarcimento danni al posteggiatore
14:56 Posted In GUIDE Edit This 0 Comments »
Il Codice civile italiano tutela gli automobilisti che parcheggiano l'auto in zone a pagamento, siano esse private, di alberghi o di supermercati. La tutela è direzionata sia per i danni che per il furto dell'autoveicolo (artt. dall'1766 al 1780 del Codice Civile).
DANNO
Quindi attento a quanto appresso ti dirò. Dopo aver parcheggiato la tua auto in una zona di parcheggio custodito a pagamento, fatti rilasciare sempre dal parcheggiatore la ricevuta. Essa è la prova che tu hai lasciato la tua autovettura in quel parcheggio e che pertanto il custode ne è responsabile.
Se tornando a riprenderla dovessi accorgerti che essa ha subìto un danno (es. un'ammaccatura) oppure addirittura un furto, devi operare nella seguente maniera. Chiama subito il posteggiatore ed informalo dell'accaduto. Fatti dare le sue generalità.
Non può rifiutarsi, in caso contrario chiama chi di dovere. Non dimenticare di scattare delle foto alla tua auto, comprovanti il danno subìto.
Indi presenta la tua denuncia in questura, facendo una piccola relazione su quanto accaduto, con dati sul luogo, sull'orario, e su quant'altro ritieni opportuno.
Allega anche le foto fatte. Una volta a casa prepara una raccomandata (con avviso di avvenuto ricevimento) al posteggiatore, chiedendogli il risarcimento del danno (cerca modulo sul Web).
Alla raccomandata allega una fotocopia dello scontrino e della denuncia fatta in questura. Se il posteggiatore non intende pagare il risarcimento, devi adire le vie legali, dando incarico ad un avvocato. Quanto fin qui detto riguarda un eventuale danno subito dalla tua autovettura.
FURTO
Per il furto sono necessarie un paio di specificazioni relative, non alla procedura da seguire che è sempre la stessa ma a quanto leggerai appresso.
Se il posteggiatore potrà dimostrare che il furto è stato causato da te, da un tuo atto d'imprudenza, perché hai lasciato magari le chiavi nel cruscotto, allora egli sarà chiamato a pagare solo una parte del risarcimento. Se poi riuscirà a dimostrare addirittura che è stato costretto, sotto minaccia di un'arma, a rilasciare la tua auto, in questo caso egli non avrà alcun obbligo a pagarti il risarcimento.
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Non può rifiutarsi, in caso contrario chiama chi di dovere. Non dimenticare di scattare delle foto alla tua auto, comprovanti il danno subìto.
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Come agire in caso di furto o smarrimento delle targhe auto
09:18 Posted In GUIDE Edit This 0 Comments »
Ci sono nella vita degli eventi alquanto inaspettati, come la perdita o il furto della targa della propria auto. Come risolvere una eventuale situazione incresciosa di questo tipo? Leggi questo post e troverai le risposte che cerchi.
Una volta che hai preso atto che la tua autovettura è priva della targa o delle targhe (anteriore e posteriore) e non sai se per smarrimento o per furto, hai 48 ore di tempo per fare la denuncia al Corpo di Polizia municipale della zona. In essa fornirai i tuoi dati e quelli della tua auto. Poi relazionerai brevemente sull'accaduto.
Scritta la denuncia (il modulo ti sarà fornito in sede), prima di andar via, ritira la ricevuta dell'avvenuta consegna dell'atto che hai compilato.
Successivamente ti toccherà aspettare pazientemente 15 giorni per avere informazioni circa il ritrovamento o meno della tua targa vecchia.
Trascorso questo tempo, se l'esito è negativo, ti devi recare presso il Dipartimento dei trasporti terrestri (l'ex Motorizzazione, per intenderci) e qui ritirare il modulo per fare la domanda di richiesta di una nuova targa e di una nuova immatricolazione. Alla domanda dovrai allegare innanzitutto l'autocertificazione attestante che hai fatto la denuncia presso il corpo di Polizia, la vecchia carta di circolazione e le tre ricevute di versamento previste.
Ritira i bollettini prestampati dei c/c direttamente presso l'Uffico postale o presso la ex- Motorizzazione. Ecco quali e di che entità sono: versamento di € 9,00 sul cc 9001, versamento da € 29,24 sul cc 4028, attestazione di versamento di € 50,16 sul cc 25202003 intestato all'ACI - Automobile Club d'Italia - Economato Generale - Servizio di Tesoreria, via Marsala, 8 - ROMA 00185.
Poi recati alle Poste per assolvere ai versamenti. Infine ti tocca fare l'ultimo versamento per ottenere la targa, l'importo deve essere fatto sul c/c 121012 intestato al ministero dei Trasporti (€ 39,71). Una volta effettuati i versamenti, fai le fotocopie degli stessi, uniscile ai documenti precedentemente menzionati, e allega il tutto alla domanda di richiesta dei reintegro targa, libretto ecc.. Effettua la consegna presso il Dipartimento dei Trasporti.
TARGA PROVVISORIA
Sappi che potrai continuare a circolare con la tua auto, perchè, dopo aver assolto a questo iter burocratico, puoi costruirti a casa la tua targa provvisoria.
Su un foglio di cartoncino F4, a sfondo bianco, della stessa misura della vecchia targa, con un pennarello nero indelebile riporta gli stessi numeri e lettere della targa dispersa o rubata. Applica la targa provvisoria con nastro adesivo sul vetro posteriore, dalla parte interna dell'auto ovviamente. Dopo una settimana circa, ti verranno rilasciati contestualmente le nuove targhe, la nuova carta di circolazione e il nuovo certificato di proprietà.
Di quanto detto fin qui, puoi anche incaricare un'Agenzia di Pratiche automobilistiche (Autoscuola). Essa ti risolverà l'intera pratica, con una spesa aggiuntiva, da parte tua, di 50 euro o poco più, dipende dalle Agenzie.
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Poi recati alle Poste per assolvere ai versamenti. Infine ti tocca fare l'ultimo versamento per ottenere la targa, l'importo deve essere fatto sul c/c 121012 intestato al ministero dei Trasporti (€ 39,71). Una volta effettuati i versamenti, fai le fotocopie degli stessi, uniscile ai documenti precedentemente menzionati, e allega il tutto alla domanda di richiesta dei reintegro targa, libretto ecc.. Effettua la consegna presso il Dipartimento dei Trasporti.
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Come ridurre la pressione arteriosa con le foglie di ulivo
12:52 Posted In FAI DA TE Edit This 0 Comments »
Recenti studi scientifici, condotti da ricercatori svizzeri e tedeschi, hanno confermato ciò che già i nostri antenati avevano capito da secoli e cioè che le foglie di ulivo nascondevano proprietà salutistiche non indifferenti. Oggi si parla di esse in termini di un'azione ipotensiva, ipocolesterolemizzante, cardiotonica e antinfiammatoria ecc...
In questo post ci limiteremo a parlare solo dell'azione ipotensiva, di come cioè le foglie dell’ulivo, agendo similmente ad un vasodilatore, abbassano la nostra pressione.
Diciamo subito che per avere un'azione efficace e rapida, la fitoterapia consiglia di approntare massimamente un "decotto" di foglie essiccate della pianta. Vediamo in che modo.
DECOTTO
Metti sul fuoco un pentolino con 300 ml di acqua e versa al suo interno una ventina di foglie di olivo. Poi attendine la bollitura. Una volta che l'acqua comincia a bollire, continua a far cuocere all'interno le foglie, fino a quando il liquido non si sarà ridotto alla dose di una tazza (pressappoco, diciamo, sui 2 decilitri). Indi lascia che il decotto si raffreddi, filtralo e per dolcificarlo usa il miele. Bevine una tazza al giorno prima dei pasti, all'orario che più ti aggrada, per una quindicina e più di giorni.
Se non hai voglia di preparare il decotto, puoi volgere la tua attenzione alla "tintura madre" di foglie di olivo. Ovviamente la trovi in erboristeria. Siccome la dose varia a seconda del singolo caso, esponi all'incaricata che sta nel negozio il tuo caso ed ella ti saprà indicare benissimo la quantità di gocce che devi assumere durante il giorno.
A titolo puramente informativo, ti preciso che si vendono anche delle bottiglie già pronte "d'infuso di foglie di olivo" da 500 ml, con l'aggiunta di foglie di calendula. Il prezzo è abbastanza modesto, direi alla portata di tutti.
INFUSO
A proposito d'infuso, eccotene uno da fare sempre in casa. Prepara una tazza, sul cui fondo metterai 3 gr di foglie di olivo. Fai bollire 100 ml di acqua e una volta pronta versala nella tazza. Attendi una quindicina di minuti. Filtra e bevine due tazzine al giorno. Un'ultima puntualizzazione. Se hai delle foglie di ulivo già essiccate, riducile in "polvere" finissima. Puoi, volendolo, prenderne un cucchiaino, per tre volte al giorno, lontano dai pasti, non prima però di avervi aggiunto un po' di miele o di marmellata, per assicurarti un gusto più gradevole.
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INFUSO
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