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IL LEONE E IL TOPO

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E’ una delle tante belle favole di Esopo di facile comprensione
e di grande efficacia valoriale,specie in questa nostra attuale società.
In una verdeggiante radura, sotto un tiepido sole, un leone sta beatamente dormendo. Ecco che all’improvviso un topolino, ignaro del pericolo, inizia a correre, avanti e indietro, sul suo corpo. Il leone, una volta svegliatosi, alquanto arrabbiato, blocca l’andare sconsiderato della bestiola, ponendole una zampa sopra. E' intenzionato a sbranarsela, quando si sente supplicare: “Ti chiedo perdono! Lasciami andare libero. Io non dimenticherò mai la tua generosità e spero che un giorno potrò ricambiarla”.
A queste parole il leone comincia a ridere e a beffeggiare l'insignificante animaletto, evidenziandone la  “nullità“ di contro alla maestosità della sua  prestanza fisica. Decide, comunque, di alzare il suo grosso zampone e di lasciare la bestiola libera di andarsene.
E venne il giorno.......
E venne il giorno in cui il leone cadde prigioniero di uno stuolo di  cacciatori. Venne legato, con una grossa corda, ad un albero, in attesa  di un trasporto nel luogo destinato. Fu allora che il topolino udì i lamenti del suo amico e, non appena vide  i cacciatori allontanarsi, per un attimo, dal posto, pensò che fosse giunto il momento d’intervenire e di contraccambiare il piacere ricevuto tempo addietro. Accorse allora presso il leone e cominciò a rosicchiare la corda che lo teneva legato all’albero.
Rosicchia e rosicchia… la corda si spezzò. Il leone era libero! Prima di lasciarlo, il topo gli disse: “Tempo fa  mi hai beffeggiato  alla grande,  pensando  di non poter ricevere una ricompensa da me in cambio della libertà concessami. Ora sai che anche noi, per quanto piccoli e deboli, possiamo essere utili ai grandi e potenti come te.“
Morale della favola: In questo mondo tutti abbiamo bisogno l’uno dell’altro, senza distinzioni  tra umili e potenti, forti e deboli, ricchi e poveri.

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