Aceto di mele: come farlo in casa (video dimostrativo sottostante)
06:28 Posted In FAI DA TE Edit This 20 Comments »Oggi l’aceto di sidro di mele si vende in tutti i supermercati bio o non. E’ possibile comunque produrlo direttamente in casa con metodi elementari e a bassissimo costo. Si richiede solo un po’ di pazienza, perché i tempi di fermentazione sono lunghi e variano dai 2 mesi ai 7 mesi, a seconda del sistema di produzione che s’intende porre in campo. In linea di massima, le opzioni per preparare un buon aceto di mele in casa sarebbero due. C’è il metodo detto degli “scarti”, con l’utilizzo di bucce, torsoli e altri residui dopo consumazione della polpa e il metodo delle “mele intere”. Vediamo come operare col primo metodo, quello che riduce di molto i tempi della fermentazione a circa due mesi.
PRIMO METODO
Molti preferiscono questo metodo, perché possono consumare la polpa delle mele e utilizzare successivamente gli scarti, che altrimenti dovrebbero finire nella spazzatura.
Allora cominciamo.
Dopo aver lavate le mele sotto l’acqua corrente, priviamole della buccia e dei torsoli e mangiamone la polpa. Qualsiasi tipo di mele va bene per fare l’aceto purchè biologiche: renette, fuji, golden, smith, imperatore ecc… Lasciamo gli scarti all’aria per qualche giorno perché abbiano ad imbrunire, cioè ad assumere il colore marroncino. Intanto cominciamo ad approntare dei vasetti di vetro, a bocca molto larga, dove andremo a calarvi tutti gli scarti di quelle mele di cui abbiamo fatto razzia di polpa. Versiamoci sopra dell’acqua fino a coprirli, facendo attenzione a lasciare un bel po’ di spazio nella parte superiore del vasetto. Nei giorni seguenti, se si hanno ancora altri scarti, vi si possono aggiungere.
Muniamoci ora di un bel pezzo di garza e copriamo la bocca del vaso, magari fermandola con un elastico al collo dello stesso. Se si vuole, si può aggiungere anche un po’ di dolcificante che può consistere o nello zucchero o nel miele.
Poniamo ora il vasetto in un posto buio e caldo.
Dopo qualche giorno vedremo comparire in superficie della schiuma grigiastra. A questo punto non aggiungiamo più scarti, perché sta cominciando la fermentazione. Attendiamo all’incirca un mese o due, prima che il nostro aceto sia pronto. A processo quasi terminato, possiamo testarne il grado di acidità. Se è di nostro gradimento, operiamone il filtraggio, eliminando gli scarti e tutti gli altri sedimenti. In un secondo momento, qualora il liquido non lo si preferisca torbido, sarà sufficiente poggiare nell’imboccatura dell’imbuto, messo sul collo della bottiglia, un filtro in cotone (quelli che si usano per il vino).
In sostituzione va bene anche un tovagliolo pulito di cotone, piegato in due o in quattro. Attraverso esso trasferiamo con un mestolo, poco per volta, l’aceto nella bottiglia.
Quando il filtro in tessuto (o il tovagliolo) sarà pieno di sedimenti, basterà passarlo sotto l’acqua corrente, ripulirlo, strizzarlo e continuare il travaso.
La variante al primo sistema consiste nell’impiego di mele intere, senza eliminare niente. Le mele vanno lavate per bene non solo per rimuoverne lo sporco, ma maggiormente i prodotti chimici eventualmente presenti sulla buccia. Dividiamole poi in spicchi e lasciamo quest’ultimi all’aria perché si ossidino, come per gli scarti. Poi trasferiamo gli stessi in un vaso di vetro, seguendo lo stesso iter enunciato sopra, col primo metodo. Attendiamo con pazienza i tempi di fermentazione prima di filtrarlo. Se quanto detto fin qui, non è chiaro, puoi usufruire del video dimostrativo sottostante.
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20 commenti:
ciao, e quando abbiamo filtrato, le mele che sono servite, si buttano e si ricomincia con mele e bucce nuove?o si possono utilizzare le stesse ed aggiungere solo acqua e zucchero?
Ciao! Mele e bucce già usate vanno alla fine buttate, essendosi ormai depotenziate. Volendole riutilizzare, credo che ne ricaveresti solo del liquido acetoso a gradazione irrisoria, per non dire nulla. Ti consiglio di usarne delle nuove.
ciao! quando inizia a formarsi la schiuma grigia essa va eliminata o va lasciata stare?
Ciao! La schiuma grigia va lasciata perchè è il cuore della fermentazione che inizia. Poi vedrai che andrà via da sola man mano. Grazie per la visita al blog! Torna presto a trovarmi.
Ciao!
Ho iniziato ieri e far fermentare i torsoli; dopo un giorno che si trovano in acqua si è già formata la muffa sui punti non sommersi.
Ho provato a aggiungere un po' d'acqua ma il problema che i torsoli galleggiano.
Cosa mi consigli?
Ciao! Ti consiglio di non aggiungere affatto acqua. Lascia pure che i torsoli galleggino e non interrompere il processo che Madre Natura ha iniziato! Ti ringrazio per la visita al blog e se può interessarti leggi anche questo post: Come dimagrire con l’olio di cocco.
Aspetto fiduciosa tue prossime visite!
Ciao, ma le bucce in fermentazione vanno girate, oppure una volta coperto il tutto con la garza ci si può dimenticare che è lì e aspettare che passi il mese?
Come si capisce che è pronto da filtrare?
Grazie.
Ciao,
devi lasciare tutto come sta. Puoi filtrarlo appena ti accorgi, mettendone un poco sulla lingua, che il liquido ha raggiunto un certo grado di acidità soddisfacente. Sappi però che, per pervenire al tutto, devi pazientare dei mesi.
ciao!
dopo circa un mese di riposo si è formata una sostanza giallognola in cui galleggiano i miei torsoli e le bucce, il tutto ricoperto da una sottile coltre di muffa biancastra, ma non c'è traccia di schiuma.
è normale che si formi la muffa? fa parte del "gioco"? l'aceto si può formare anche senza schiuma?
Non avendo davanti agli occhi la situazione di quanto dici, non so di cosa si possa trattare, se di un prosieguo o di una prossima fermentazione oppure di un arresto e deterioramento della soluzione. Ipotizzo, ma posso anche sbagliarmi, che se la soluzione da te approntata fa muffa, potrà non trasformarsi in aceto...
Comunque attendi e verifica quanto succede: può darsi, magari, che ci sarà successivamente la formazione schiumosa? Boh, non saprei!...In caso estremo non buttare il tutto, perché, a conclusione del processo, potrai comunque usare il prodotto, una volta filtratolo ovviamente, per svariate pulizie di casa. Sappi che l’aceto di mele è un potente anticalcare naturale, ottimo per vetri, incrostazioni di pentole e di forni di cottura, un brillantante per stoviglie, uno sgrassante per i ripiani delle cucine (compreso il piano di cottura), per i rubinetti, docce e quant’altro in acciaio inox, e non ultimo libera le tubature intasate. Ciao!
salve il sito e' interessante quindi col l'occasione x porre delle domande : dopo avere fatto l'aceto lo posso conservare con la madre in una botte ? X essere un buon aceto di mele che ph deve avere , superiore all'8?
grazie
Salve,
innanzitutto ti ringrazio per il giudizio positivo espresso sul sito. I complimenti fanno sempre piacere!
Mi dispiace di non poterti essere utile. Le informazioni che chiedi non rientrano nella mia sfera di conoscenze.
Gentilmente vorrei sapere se posso fare l'aceto con le mele cotogne, molto asciutte con polpa molto secca. Mi piacerebbe perché vorrei che si fissasse l'aroma particolare delle cotogne.
Grazie
Pigi
Ciao Pigi!
Puoi fare l'aceto di mele con qualsiasi tipo di mele tu preferisca. Buon lavoro!
Ma per farlo al primo metodo ci deve stare 1 mese?
Ciao! Un mese è il minimo, è preferibile lasciarlo sostare molto di più. Grazie per la visita al blog! A risentirci!
Ciao. Io ho ottenuto un buon aceto e mi si é formata la madre. Visto che la madre è la chiave della fermentazione, mi chiedevo... Devo buttarla e rinunziare per farne altro o posso aggiungere acqua e basta, magari con qualche altro pezzo di mela?
Grazie
Ciao, Alessandra! Penso che puoi provarci, aggiungendo ovviamente altre mele!
Scorrendo su internet i vari metodi di aceto di mele fatto in casa ho notato anche alcune contraddizioni tra quello fatto con gli scarti e quello con le mele intere o addirittura sbucciate e detorsolate e la polpa spremuta. Gradirei un parere su alcuni quesiti:
1) se non si è sicuri della provenienza delle mele sarebbe utile lavarle bene con acqua e bicarbonato?
2) alcuni suggeriscono di togliere la schiuma che si formerebbe, lei consiglia invece di lasciarla.
3) quello fatto con la sola polpa spremuta è migliore di quello fatto con i soli scarti oppure con la mela intera?
4) le cotogne sarebbero consigliate dato che quasi sicuramente non subiscono trattamenti in quanto semi-selvatiche?
Grazie
Ciao Luigi! Grazie per le domande che mi formuli. Per quanto è nelle mie pur limitate conoscenze darò ad esse delle risposte basate maggiormente su fatti esperenziali.
1) Ritengo che sia sempre un fatto ottimale lavare le mele e qualsiasi altro frutto (verdure comprese) proveniente dalla terra con acqua e bicarbonato.
2) Io tutte le volte che faccio questo tipo di aceto lascio la schiuma che si forma
3) L’aceto fatto solo con la polpa sarà pure migliore di quello degli scarti, ma io trovo quest’ultimi egualmente ottimi
4) Sono anche io del parere che le mele cotogne siano migliori di tante altre mele, specie quelle di tipo molto friabili.
A risentirti su questo sito!
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