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BIRRA: VARI USI

07:08 Posted In Edit This 0 Comments »


 
In genere la birra viene consumata come bevanda. E’ difficile che di essa se ne faccia un uso alternativo, come ad esempio per scacciare topi, scarafaggi e lumache oppure come ammorbidente per la pelle, antimacchia per i tessuti, fertilizzante per le piante e via discorrendo.
Eppure la birra per i suoi molteplici usi potrebbe essere, ed è, una nostra grande alleata sia perchè, essendo un prodotto naturale, tutela l'ambiente e sia perchè ci aiuta a risparmiare.

LA BIRRA: SMACCHIATORE, PULITORE DI GIOIELLI E EFFETTO CERA PER MOBILI
La birra è  uno smacchiatore davvero  efficacissimo, al punto che può sostituire, alla grande, qualsiasi pulitore chimico. Approntare una bacinella con acqua gassata e birra. Immergervi all’interno la parte di tessuto su cui è presente la macchia, lasciarla sostare un po’ e poi lavare l’indumento con acqua e sapone.
Per i gioielli e la bigiotteria sarà sufficiente immergerli in una ciotola con un po’ di birra e lasciarveli per una mezzoretta. Si può anche imbere di questa bevanda un panno di cotone e passarlo direttamente sui gioielli con molta delicatezza. Sia nell’uno che nell’altro caso comunque i gioielli vanno asciugati con un panno pulito.
 
La birra può essere utilizzata   anche per dare splendore e colore vivo al legno di cui sono fatti i nostri mobili. Munisciti di un panno in microfibra, inumidiscilo di birra e passalo sulla superficie del legno. Altro che cera!!

LA BIRRA: CONCIME PER PIANTE, TRATTAMENTO DI BELLEZZA PER LA PELLE
Vuoi che le tue piante di appartamento o anche quelle del tuo giardino crescano rigogliose e belle? Versa nel terreno un paio di cucchiai di birra e ne vedrai in breve i risultati positivi. Alla stregua di un concime, essa porterà le tue piante a svilupparsi e a fiorire abbondantemente.
Se ti piace sentire la tua pelle molto vellutata al tatto, calati in una vasca piena di acqua calda, in cui avrai versato tre bottiglie di birra o poco più. Sosta all’interno per un certo tempo e poi passa a farti una lunga doccia. Sentirai che morbidezza ha la tua pelle!
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Guida per congelare correttamente i cibi

03:31 Posted In Edit This 0 Comments »
Se  decidiamo di “conservare” gli alimenti, è bene  tener conto
massimamente di due criteri fondamentali: la stagionalità che ci permette di congelare il prodotto quando esso è nel fior fiore della stagione e perciò più fresco e più saporito e la disponibilità di  poter aver  piatti già belli pronti, specie  oggi che  i ritmi della vita ci richiedono maggiore celerità ed efficienza nella gestione del pranzo e della cena.

PREPARAZIONE
Ma quali cibi sono più adatti alla conservazione, tramite congelazione? Qui di seguito un minielenco. Tra i cibi cotti ci sono il brodo di carne, il minestrone di verdure, il pasticcio di lasagne, il ragù di carne, la salsa di pomodoro, gli arrosti, nonché gli umidi, il pesce lesso o al forno, i contorni cotti e altro ancora.
Tra i cibi freschi è possibile congelare la frutta e la verdura di stagione, il burro, il formaggio, le carni in genere (comprensive di quelle degli animali da cortile), la selvaggina, il pesce, il pane e persino la pasticceria. Quando ti accingi a congelare devi rispettare quattro operazioni importanti. La prima consiste nella “preparazione” dell’alimento. Elimina tutti gli scarti e le parti inutilizzabili: ossa, pelle, lische, grasso ecc… Ricordati che la carne, il pesce, la verdura e la frutta, vanno lavati e asciugati.
Gli ortaggi poi oltre al lavaggio vanno anche scottati. E’ preferibile che tu divida gli alimenti in porzioni consumabili in giornata. La parte eventualmente eccedente, una volta che il prodotto è stato scongelato, non può essere più ricongelato e va quindi perso.

 
CONFEZIONAMENTO
La seconda operazione riguarda il “confezionamento”. Alcuni alimenti hanno bisogno di un particolare confezionamento. Non facciamo di tutt’erba un fascio, nel senso che li “ficchiamo” tutti nei sacchetti gelo, per risparmiare tempo.
Ci sono cibi, ad esempio, che richiedono il mantenimento di una loro umidità, altri che devono stare ben lontani dal contatto con l’aria per evitare di ossidarsi, altri ancora che possono impregnare dei loro odori gli alimenti viciniori. In ragione di ciò bisogna dare ad ogni alimento non solo il contenitore giusto, ma questo deve presentarsi  con caratteristiche idonee all’alimento. Elenchiamone grossomodo alcune. Innanzitutto deve essere impermeabile all’acqua, al vapore, ai grassi. Chimicamente parlando poi, deve essere “inerte”, cioè non deve cedere sostanze chimiche o odori ai cibi che contiene.
Quali dunque quelli più indicati e disponibili sul mercato? Per i cibi cotti vanno bene tutti i contenitori di alluminio, purchè non troppo leggeri. La carne fresca invece va messa nei sacchetti gelo. La stessa cosa vale per la frutta e la verdura. Per il pesce sono preferibili i fogli di alluminio e anche quelli di pellicola.  L’importante è che con la chiusura dell’imballo si elimini il contatto con l’aria. I prodotti messi nei  fogli vanno chiusi con un elastico o con un nastro adesivo. Una  precauzione molto  importante è quella di far raffreddare gli alimenti prima di metterli nei contenitori di plastica. I  barattoli  in vetro e quelli  rigidi non vanno mai completamente riempiti, perché l’espansione del contenuto, a seguito della congelazione, potrebbe frantumarli. Una volta effettuati la preparazione e il confezionamento,  dobbiamo pensare all’etichettatura e allo stivaggio.


ETICHETTATURA
 Il prodotto da congelare  ha bisogno di essere etichettato, di riportare cioè sia il nome che la data della congelazione. Perché questo?  Semplicemente per avere un più sicuro controllo del tempo di conservazione e una perfetta rotazione del consumo. Ed eccoci all’ultima operazione, rappresentata dallo stivaggio.


STIVAGGIO
Questa operazione prevede che i prodotti confezionati vengano sistemati nel vano  congelatore in maniera corretta. Posto che la migliore congelazione è quella che avviene in maniera  rapida e profonda è preferibile che le confezioni vengano messe a contatto diretto con la superficie raffreddante. Evitiamo  dunque  di poggiare le  nuove confezioni su quelle già congelate, oltremodo perché le nuove potrebbero cedere ai prodotti sottostanti una parte del loro calore naturale. E questo non sarebbe affatto positivo. 

Grasso su pentole e fornelli? Il segreto per eliminarlo

02:43 Posted In Edit This 0 Comments »
Vuoi un rimedio facile e
veloce che sciolga  ed
elimini in un batter baleno
il grasso da pentole e fornelli? Leggi questa guida.
Diciamo la verità… quando dobbiamo pulire una pentola, piena di olio, in cui abbiamo da poco fatto una fritta di pesce o altro, usando solo acqua calda e detersivo per piatti,  è un vero  e proprio problema.
Per non parlare dei fornelli:  una situazione ancora più critica!
Il grasso non va mai via completamente e  qualsiasi superficie, in genere, si “veste” di una specie di alone, al tatto e alla vista
 leggermente untuoso.
C’è tuttavia un sistema, collaudato ormai negli anni, che mette  in fuga il grasso. Quale? 

Si tratta del  ben noto bicarbonato di sodio in unione con l’aceto bianco. Ma attenzione!...
Bisogna  che tu usi questi due componenti nel modo che t’indicherò per avere i risultati sperati, in caso contrario è giustificabile l’atteggiamento di quanti, una volta fatta
l’esperienza, restano increduli sull’efficacia dell'accoppiata: bicarbonato/aceto.

IMPORTANZA DEL "FRIZZZ........"

Devi sapere innanzi tempo che ciò che scioglie il grasso non è  la miscela che farai  dei
due componenti nominati, in qualche ciotola o  in una bottiglietta spray. In realtà al
momento della preparazione vedrai sì le famose bollicine,  prodotte dalla reazione chimica delle due sostanze, ma poi, fin quando ti accingerai ad usare la miscela, essa
risulterà   per buona parte  inerte.
Ciò che scioglie istantaneamente il grasso è il famoso “frizzzzz….”   che senti e che vedi, non appena  le due sostanze vengono a contatto tra loro e nell’azione subitanea  che porrai in essere sulla stessa effervescenza.
In questo sta  il vero segreto di una riuscita ottimale.  E allora come operare?
Versa  nella pentola o sui fornelli direttamente un po’ di polvere di bicarbonato e subito
dopo aggiungi sopra l’aceto bianco. Non appena vedrai la reazione chimica tra il
bicarbonato (sostanza basica) e l'aceto (sostanza acida), che si caratterizza  col “frizzare”, ecco… quello è il momento giusto per agire.
Prendi  allora una spugna leggermente inumidita e passa sopra un po’ dappertutto. Fatto ciò, munisciti di uno straccio pulito ben strizzato per il risciacquo e in ultimo....una rapida asciugata con un canovaccio. 
Del grasso su pentole e fornelli, vedrai,  non ci sarà più neanche il ricordo!
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Le occhiaie: come ridurle con metodi naturali

03:49 Posted In Edit This 0 Comments »
Sarà capitato un po’ a tutti di guardarsi allo specchio
e di ritrovarsi con occhiaie abbastanza marcate.  Disperazione!!  Ci si chiede il come mai e si pensa subito ad un anticipo di vecchiaia.
Non preoccuparti più di tanto perché non è detto che
le occhiaie debbano correlarsi per forza al fattore età. 
A volte, anzi il più delle volte,  si originano perché si è 
in particolari situazioni di  stress, di stanchezza  fisica,
di sonno  non recuperato, nonché di  un’inadeguata vascolarizzazione della cute del contorno occhi e
ancora, non ultimo, per una eventuale  carenza vitaminica.

GHIACCIO, CETRIOLI E FIORI DI CALENDULA

Come puoi intervenire quando rilevi questo tipo
d’inestetismo? E’ preferibile che tu ponga in essere massimamente dei rimedi naturali. Il primo sistema
che espliciterò è ben noto  un po’ a tutti. Si tratta del
cubetto di ghiaccio. Prelevane uno dal frigo e massaggia
 con esso  le zone dove sono presenti le occhiaie. Il freddo  riattiverà la microcircolazione di cui hai bisogno.

Puoi  fare uso  anche del  cetriolo affettato.
Mettine alcune fettine  in freezer, attendine il
congelamento  e poi poggiale sugli occhi e dintorni.
Quando non avvertirai  più il freddo, sostituiscile
con delle nuove, prelevandole sempre dal  freezer. 
Opera in questo modo per una ventina di minuti
al giorno per complessivi due giorni.
Vedrai che i risultati positivi non si faranno attendere.

Un altro rimedio molto efficace è rappresentato dall’uso
della calendula che ha proprietà altamente lenitive e
distensive per la pelle. Puoi usarla come un normale the. 
La preparazione è molto semplice.  Versa in una tazza
di acqua bollente (200ml) due cucchiaini di fiori di
calendula. Lascia riposare il tutto per circa 15 minuti.  
Una volta approntata, bevine  anche un paio di volte 
al giorno.
 
SONNO E DIETA

Spesso, come già accennato in precedenza,  le occhiaie
possono originarsi per carenza di sonno  e quindi, se
provi  a recuperare alcune ore (almeno 7), aiuterai
senza dubbio le occhiaie a ridurre non poco  il loro
aspetto. Ti consiglio di porre sotto la testa due o più
cuscini. L’elevazione del capo serve ad impedire  il
ristagno di sangue sotto agli occhi.

Una particolare attenzione deve essere rivolta anche

 alla dieta e ad un introito equilibrato di vitamine e
proteine nel corpo. Dal momento che la caffeina, il
 fumo  e l'alcool  in genere possono contribuire alla
 nascita di questo inestetismo, ricordati di limitarne
 il consumo.

Come allargare le scarpe strette

02:01 Posted In Edit This 0 Comments »


A chi non è mai capitato di comprarsi delle bellissime scarpe e al primo
utilizzo, per una passeggiata, accorgersi che erano un po’ strettine? Cosa fare
per allargarle e renderle abbastanza comode? Ci sono tantissimi metodi 
che, benché naturali  e non meccanici, presentano un'efficacia da non sottovalutare. Vediamone alcuni.
 
METODO DEL FREDDO
Il più comune e  più conosciuto è quello del freezer.
Riempi d’acqua un paio di sacchetti sigillabili per congelamento e poi ficcane uno per scarpa, spingendolo
fino in fondo.
Assicurati che esso si adatti completamente all’interno
della scarpa, toccandone sia  la punta che il tallone.  
Infila ora entrambe le scarpe in un’altra busta  e lasciale
nel freezer per un'intera notte. L’acqua, posta nel sacchetto, congelerà e si espanderà nelle stesse, allargandole.
Una volta che l’avrai tolte dal freezer, attendine lo scongelamento per circa una mezzoretta  e poi prelevale
pure dai  contenitori utilizzati.  Dal freddo passiamo
al caldo.

METODO DEL   CALORE
Il  secondo sistema fa uso proprio del calore, calore
che dovrebbe ammorbidire di molto il pellame, specie
se le scarpe sono di cuoio. Come procedere? Indossa
ai piedi dei calzini molto spessi, anche magari più di
un paio,  e  calza le scarpe. Poi prendi un asciugacapelli, posizionalo su una temperatura media e dirigine il getto
su quest'ultime. Successivamente muovi all’interno i tuoi
piedi in avanti e indietro il più possibile, per un lasso di
tempo variante tra i 30 e i 40 secondi. Attendi  che le
scarpe si raffreddino prima di farne uso.  
CON ALCOOL
Un terzo sistema, non certamente ultimo, è quello che fa
ricorso all'acool denaturato.
Prendi una bottiglietta spray e riempila al 50 per cento di acqua e al 50 di  alcool.  Poi spruzza e irrora per bene
l’interno delle scarpe. Subito dopo metti un paio di calzini e indossa le scarpe  per circa 30 minuti.

CON  I GIORNALI
Con questo metodo puoi fare  uso sia di giornali che di
calzini, a tua discrezione. Inumidisci un bel po’ di giornali
(o di calzini) nell’acqua e poi strizzali bene bene. Una volta pronti, infilali nella scarpa, cercando di adattarli il più
possibile ad essa senza per questo  deformarla. 
Lascia così fino a quando il tutto non asciughi
completamente. A conclusione rimuovi i giornali e prova le scarpe.

Come collegare Postepay a PayPal

14:49 Posted In Edit This 0 Comments »

Oggi come oggi non è possibile effettuare un acquisto
on line se non dietro pagamento con paypal, il sistema
sicuro, gratuito e facile da usare collegato ad una
carta di credito, tipo postepay, appartenente al
circuito Visa. Se non sei ancora in possesso
di questa carta prepagata ti basterà richiederla
 presso un qualsiasi ufficio Postale con una
procedura molto veloce e semplice.  

REGISTRAZIONE
Una volta in possesso di questa carta ti basterà
andare sul sito ufficiale di Paypal e nell'home
page cliccare sulla voce: Come registrarsi al sito.
Fai con calma la tua registrazione e tra le tre
 opzioni che ti vengono mostrate scegli la voce
che ritieni  più confacente alle tue esigenze.
In altre parole se paypal ti serve solo per fare
acquisti on line sarà sufficiente cliccare su  
“Personale”. 
Se al contrario hai intenzione di acquistare, ma
anche di vendere qualcosa on line e sei in possesso
di partita Iva scegli la voce  “Premier”. Fatta
la registrazione, spostati su 'Profilo' (in alto
a sinistra) e dal menù a tendina clicca  su ‘Aggiungi
o rimuovi carta’. Ti apparirà la  voce ‘Carte di
credito’. Clicca su ‘Aggiungi una carta’.  
A questo punto dovrai compilare il modulo
inserendo  i dati informativi relativi alla tua carta
Postepay e anche il numero della stessa. Sappi che
per poterla collegare a paypal dovrà esserci un
importo minimo anche se di pochissimi euro.
Una volta che avrai collegata  la carta, ti verrà
richiesto, nel riquadro relativo alle informazioni
 generali sul conto, di “Confermarla”.
 
 


CONFERMA CARTA DI CREDITO
A questo punto inizia da parte di PayPal una
procedura di verifica. Infatti per assicurarsi che
tu sia il vero titolare della carta, addebiterà sul tuo
conto pochi euro, prelevandoli dalla carta prepagata.
Non preoccuparti perché poi ti saranno ridati indietro
 al termine della procedura.
Questo importo di pochi euro ha il solo scopo di
 generare un codice di 4 cifre che troverai sul tuo conto postepay, a distanza di un giorno come di molti giorni,
fino ad un massimo di 30 giorni. Non appena verrai a conoscenza, nella lista movimenti on line della Postepay
o per via cartacea, del codice generato, accedi nuovamente a Paypal e clicca su “Conferma carta di credito”.
Immetti il codice a 4 cifre nel campo corrispondente e poi utilizza pure tranquillamente la tua carta per fare acquisti on line tramite PayPal.
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COME REALIZZARE UN GRAFFITO

02:22 Posted In Edit This 0 Comments »

Storicamente parlando,  la prima tecnica espressivo-figurativa usata  dall’uomo è stato il graffito. Basta riportarsi ai disegni ritrovati sui muri  delle grotte. Dal tempo paleolitico ad oggi la tecnica ha avuto un certa evoluzione. Oggi  siamo passati al Graffitismo (o meglio ai graffiti writing) come manifestazione socio-artistica di quanti creativamente  vogliono lasciare sui muri  della città il loro logo, la loro firma, facendo uso  in genere  di vernice a spruzzo. 

Noi, in questa guida, non intendiamo  parlare di  questo tipo di graffiti, bensì  di quello che viene fatto  su cartoncini per realizzare quadri, biglietti  augurali, annunci di nascita, inviti a festa e a cerimonie e che viene insegnato anche nelle scuole,  a livello elementare. Per eseguirlo servirà un cartoncino  bianco bristol, nelle dimensioni che più  ti aggradano,  una comune candela o dei pastelli a cera, del nero fumo, del cotone idrofilo, una tavoletta di compensato, uno stilo e un fissatore.
Lo stilo puoi farlo anche  da te. E’ molto semplice. Ti basterà recuperare un pezzo di rametto di albero e infilare ad una delle due estremità un chiodo medio con la capocchia e dall’altra estremità un chiodino  più piccolo a cui troncherai la capocchia.  Poggia dunque il foglio Bristol sulla tavoletta di compensato.
PASTELLI A CERA

Munito  di candela,  sfregala sul foglio con delicatezza oppure usa i pastelli a cera. Se decidi per quest’ultimi  ti consiglio di scegliere tre colori primari. A livello puramente indicativo puoi fare, ad esempio,  uno strato col celeste (magari per il cielo), un altro con il verde (la campagna)  e l’ultimo col colore della terra. Tieni i pastelli poggiati sul foglio non di punta, ma nel senso della lunghezza. Alla fine copri  le 3 sezioni colorate  col pastello a cera nero.  Se decidi invece  di usare  la candela fa in modo che  lo strato, benché sottile, sia il più uniforme possibile.

CANDELA
Non lasciare alcun punto  senza cera.  Una prova di verifica  di eventuali “vuoti” potrai farla mettendo il foglio in controluce. 

Ora versa su questo strato di cera il nerofumo.  Per spanderlo bene  puoi aiutarti con i batuffoli di cotone. Togline l’eccesso,  capovolgendo e picchiettando sul  foglio.  Indi prendi delle puntine da disegno e, poggiato nuovamente il foglio sulla tavoletta, fermalo con esse. Con lo stilo comincia  ad incidere, o meglio “a graffiare” la superficie cerata, usando alternativamente ora  la parte recante il chiodo con la capocchia  ora quella con la punta,  in  ragione della larghezza dei segni che vuoi ottenere per “ottimizzare ” l’idea di  “soggetto” figurativo  che  hai in testa (es. un paesaggio di campagna, un animale, un agglomerato di casette su una montagna o altro).
Mentre  con lo stilo sollevi  i ricciolini  di cera e di nerofumo  soffia  sul foglio per farli cadere.  Non toccarli con le dita o con le mani.   Una volta che avrai completato  il tuo graffito non ti resta che passarci sopra un fissativo spray, per preservare nel tempo il lavoro fatto.  
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COME CONGELARE IN MODO OTTIMALE LA CARNE FRESCA

13:47 Posted In Edit This 0 Comments »

Fin dai tempi antichi l’uomo ha  sempre avvertito la necessità  di metodi di conservazione dei  cibi.   I vari sistemi come l’affumicatura, la cottura, l’essiccazione,  cui si faceva  in massima parte  ricorso,  non erano da considerarsi  il top della conservazione degli alimenti.

 Col tempo  si è cercato di  porre rimedio agli inconvenienti  che presentavano  queste modalità, pervenendo al metodo moderno di congelazione  a bassa temperatura.  Per ottenere i migliori risultati con questo sistema  è  gioco forza  però  conoscerne  e rispettare alcune  regole generali.  Cominciamo dalla conservazione della carne fresca.  Segui queste semplici e poche regole. Innanzitutto suddividila nelle quantità prevista per l’uso che ne  dovrai fare  di volta in volta.  Puoi congelarla con tutti gli ossi o disossarla. Ti consiglio quest’ultima modalità perché  ne ricaverai spazio nel congelatore e  perché  la carne si  conserva per molti più mesi.
Qualora  questa dovesse presentarsi  particolarmente grassosa, cerca di eliminare una parte  di grasso, perché la quantità  eccessiva  ne ridurrebbe il tempo di congelamento. Non congelare grossi pezzi  in quanto all’interno la congelazione avverrebbe troppo lentamente  e a distanza di tempo. Avvolgi ogni pezzo in fogli di alluminio o politene, avendo cura di toglierne l’aria.
Bistecche e fettine possono essere congelate sovrapponendole fino a 3 o 4,  purchè separate  l’una dall’altra con un foglio di alluminio o sigillate in quello di politene. Quando ti accingi a cucinare i vari pezzi,  differenzia i  piccoli da quelli grossi.  I primi puoi cucinarli senza bisogno di scongelarli.  Per i  secondi c’è bisogno che tu ne attenda la congelazione  in frigo per circa 12 ore. Non scegliere la congelazione in ambiente perché la parte esterna tenderebbe ad essere la prima a scongelarsi, lasciando  l’interno  ancora pieno di ghiaccio.  All’atto della cottura le cellule della carne ancora congelata all’interno  subirebbero il cosiddetto shock termico che ne altererebbe completamente  le proprietà nutritive ed organolettiche.
 

10:22 Posted In Edit This 0 Comments »

COME DIVENTARE PROCURATORE SPORTIVO

08:48 Posted In Edit This 0 Comments »

 Tutti noi sappiamo come  nel mondo del calcio si guadagni abbastanza, specie a livello di calciatore professionista di serie A. Ma, oltre ai giocatori, in quest’ambito,  gravita anche un’altra figura che può considerarsi  alquanto minore sul piano retributivo ma pur sempre di una certa rilevanza economica. E’ la figura del procuratore sportivo. Forse chi non s’intende di calcio potrà,  sulla linea della  memorabile frase del don Abbondio manzoniano su Carneade,  chiedersi : ” Chi è costui”?

Il procuratore sportivo non sarebbe altro che l’agente dei calciatori alla pari degli agenti  dei personaggi dello  spettacolo. In genere è una professione che offre  in ogni settore ottime prospettive di guadagni. Nel mondo del calcio  a questa figura  spettano porre in campo tutta una serie di prestazioni che vanno dall’opera di promozione  dei propri giocatori  con lo scopo precipuo di  procurare degli ingaggi importanti  a quella della stipula di un buon contratto, fino alle trattative per determinarne lo stipendio e  porsi come tratto di unione con i dirigenti della società.

Ma come si diventa procuratore sportivo?

Innanzitutto bisogna superare un concorso che ogni anno si espleta in sessioni diverse, a marzo e a settembre, rispettivamente in due sedi diverse: Roma e Milano.  La partecipazione e l’ammissione al concorso prevedono il possesso di certuni requisiti. Vediamo quali. Innanzitutto è richiesta la cittadinanza italiana, seguono il possesso del  diploma di scuola media superiore o di una laurea, il non aver mai avuto condanne penali o commessi degli illeciti sportivi.  Una volta in possesso di questi requisiti,  basterà  reperire sul sito della FIGC o dell’Assoagenti (l’associazione di categoria) il modulo da sottoscrivere per la partecipazione al concorso.
Sempre dagli stessi siti, volendolo, puoi  scaricarti anche un bel po’ di materiale informativo.

 
Quali sarebbero le prove di esame che devi  sostenere?

C’è una prova scritta basata su 20 domande  a risposta multipla, volte a  verificare il  tuo grado di conoscenza in quanto ai  regolamenti della FIFA e della FIGC,    alle norme sul trasferimento dei calciatori all’Estero e in Italia e  ancora  al codice di Giustizia sportiva. Dopo l’acquisizione dell’abilitazione,  entro i 6 mesi successivi,  potrai  fare  domanda di rilascio della licenza che ti permetterà di operare come procuratore sportivo. 
Una volta  in fase di operatività, su  ogni contratto di giocatore, giunto al termine positivamente,  potrai richiedere una certa percentuale, oltre ovviamente allo  stipendio che  sarà deciso  dietro un accordo libero tra te e il giocatore. Sappi che l’incarico di procuratore ha la durata di due anni, rinnovabili alla scadenza. Esso comunque può esserti revocato dal tuo assistito con un preavviso di 30 giorni
.


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