Tempo di zecche per cani e gatti
13:42 Posted In CONSIGLI DELLA VETERINARIA Edit This 0 Comments »
L’arco temporale di diffusione massima delle zecche va dalla primavera fino ad ottobre. Tutti sanno che le zecche sono parassiti che succhiano il sangue del soggetto che le ospita e possono recare seri danni alla salute non solo agli animali domestici ma anche agli uomini, con la trasmissione della malattia di Lyme e della TBE.
Per natura esse abbandonano il soggetto e cadono a terra solo quando sono ben sazie del sangue dell’ospite. Per ambiente preferiscono sia quelli caldi e luminosi come le zone di campagna infestate da erba alta, i giardini, anche cittadini, popolati di arbusti e sia gli ambienti freschi e umidi come le zone boschive, le tane e le stalle. E’ buona norma pertanto che, durante il periodo critico della presenza di zecche, tu protegga il tuo animale con un prodotto antiparassitario in modo continuo, cioè mensilmente. In commercio ve ne sono di tanti tipi sia in polvere che spray. Chi più e chi meno offrono un’ottima protezione contro tutti gli ectoparassiti (pidocchi, zecche e pulci).
Qualora però tu non abbia offerto al tuo animale domestico una simile copertura, è buona norma che, al rientro a casa, dopo qualche passeggiata in campagna o in un prato o dopo un’escursione, munirti di un paio di guanti di lattice, portarti in una zona molto illuminata ed ispezionare il pelo dell’animale, alla ricerca di qualche “nodulo” tra essi, prestando oltremodo attenzione alle zone delle orecchie, del collo, del sottopancia, delle zampe e dell’angolo occhio. Sappi che le zecche variano in dimensioni, a seconda dello stadio di sviluppo in cui si trovano ed anche in consistenza. Ve ne sono di piccole quanto una capocchia di spillo e di grandi all’incirca un cm. Possono essere dure, e sono quelle più aggressive e pericolose oppure molli.
COME RIMUOVERLE
Indossa innanzitutto un paio di guanti di lattice e munisciti di una pinzetta a punte abbastanza sottili.Imbevi ben bene un batuffolo di cotone in alcool o in olio da cucina. Questi elementi anestetizzano al momento la zecca e, in certuni casi, possono anche staccarla e farla cadere senza altro intervento. Subito dopo cerca di afferrare la zecca, tramortita, con la pinzetta il più vicino possibile alla pelle e alla testa, senza stringere molto per non rompere il rostro (oppure, ciò che sarebbe peggio, la stessa testa) e operando una leggerissima rotazione, in senso antiorario, tirala dolcemente verso l’alto, senza strappi, per evitarne la rottura. Non provare a schiacciarla perché questo tipo d’intervento porterebbe al famoso riflesso del “rigurgito”, da evitare in tutti i modi in quanto causa prima di trasmissione di agenti infettivi. Una volta estratta la zecca, puoi bruciarla oppure avvolgerla in un pezzo di carta igienica e liberartene, buttandola nel water. Quindi detergi il punto, in cui c’era la zecca con acqua calda e sapone neutro.
Per natura esse abbandonano il soggetto e cadono a terra solo quando sono ben sazie del sangue dell’ospite. Per ambiente preferiscono sia quelli caldi e luminosi come le zone di campagna infestate da erba alta, i giardini, anche cittadini, popolati di arbusti e sia gli ambienti freschi e umidi come le zone boschive, le tane e le stalle. E’ buona norma pertanto che, durante il periodo critico della presenza di zecche, tu protegga il tuo animale con un prodotto antiparassitario in modo continuo, cioè mensilmente. In commercio ve ne sono di tanti tipi sia in polvere che spray. Chi più e chi meno offrono un’ottima protezione contro tutti gli ectoparassiti (pidocchi, zecche e pulci).
Qualora però tu non abbia offerto al tuo animale domestico una simile copertura, è buona norma che, al rientro a casa, dopo qualche passeggiata in campagna o in un prato o dopo un’escursione, munirti di un paio di guanti di lattice, portarti in una zona molto illuminata ed ispezionare il pelo dell’animale, alla ricerca di qualche “nodulo” tra essi, prestando oltremodo attenzione alle zone delle orecchie, del collo, del sottopancia, delle zampe e dell’angolo occhio. Sappi che le zecche variano in dimensioni, a seconda dello stadio di sviluppo in cui si trovano ed anche in consistenza. Ve ne sono di piccole quanto una capocchia di spillo e di grandi all’incirca un cm. Possono essere dure, e sono quelle più aggressive e pericolose oppure molli.
COME RIMUOVERLE
Indossa innanzitutto un paio di guanti di lattice e munisciti di una pinzetta a punte abbastanza sottili.Imbevi ben bene un batuffolo di cotone in alcool o in olio da cucina. Questi elementi anestetizzano al momento la zecca e, in certuni casi, possono anche staccarla e farla cadere senza altro intervento. Subito dopo cerca di afferrare la zecca, tramortita, con la pinzetta il più vicino possibile alla pelle e alla testa, senza stringere molto per non rompere il rostro (oppure, ciò che sarebbe peggio, la stessa testa) e operando una leggerissima rotazione, in senso antiorario, tirala dolcemente verso l’alto, senza strappi, per evitarne la rottura. Non provare a schiacciarla perché questo tipo d’intervento porterebbe al famoso riflesso del “rigurgito”, da evitare in tutti i modi in quanto causa prima di trasmissione di agenti infettivi. Una volta estratta la zecca, puoi bruciarla oppure avvolgerla in un pezzo di carta igienica e liberartene, buttandola nel water. Quindi detergi il punto, in cui c’era la zecca con acqua calda e sapone neutro.
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