Come comunica il gatto con noi
06:36 Posted In CONSIGLI DELLA VETERINARIA Edit This 0 Comments »
Il gatto pone in campo mille modi per comunicare con noi, attraverso messaggi corporei, olfattivi e sonori. Fra i tanti, escludendo per ora le più disparate posizioni della coda, di cui tratteremo in una guida a parte, eccone alcuni: inarca la schiena, rizza il pelo, emette soffi sibilanti, si strofina contro la nostra stessa persona e gli oggetti, lascia la sua urina di dominanza, miagola e graffia. Attraverso ciascuna di queste azioni, esso vuole “dirci” qualcosa. Per meglio interagire con il nostro felino, cerchiamo dunque di apprendere ad interpretare, almeno a livello minimo, i suoi messaggi.
Inarca la schiena e rizza il pelo
Perché il gatto inarca la schiena? Il gatto inarca la schiena, rizza il pelo e, in più, si posiziona di lato, perché vuole apparire agli occhi del nemico molto più grosso di quanto in effetti esso sia. L’intento è quello di spaventare l’avversario e di metterlo in fuga, evitandone in un primo momento l’attacco. Il suo è il classico atteggiamento di “preavviso” di un’aggressione verso un cane, verso un suo simile o verso qualsiasi altro nemico che gli si pari davanti.
Emette sibili
Cosa intende fare invece quando emette dei soffi simili al sibilare di un serpente? Come in precedenza con l’inarcamento della schiena, i soffi sono finalizzati sempre a spaventare il nemico e a farlo allontanare, ma con un messaggio aggiuntivo. Vuole comunicargli che è molto arrabbiato e che non è affatto intenzionato a sopportare oltre, quanto gli sta succedendo.
Miagola e si strofina
Il miagolare, come il “soffiare”, è un altro tipo di messaggio “sonoro”, ma con tantissime sfumature. Infatti è molto vario (miao-miao; mrrriao, mmrrrriao ecc...) in ragione di ciò che l’animale intende comunicarci. Un po’ tutti, comunque, sono accomunati dal fatto che si vuole accentrare l’attenzione del padrone su di sé, su alcune particolari esigenze del momento, in direzione ovviamente di un soddisfacimento dei bisogni primari come ad esempio, il voler mangiare oppure il giocare o il desiderio di uscire all’aria aperta, il voler rientrare in casa o ancora il voler esprimere la sua gioia nel vederci ritornare, dopo un’assenza lunga o corta che sia. Quest’ultimo messaggio, a volte, è accompagnato anche da uno stiramento a terra, con le due zampe anteriori ben tese. Per quanto riguarda lo strofinamento contro le nostre gambe si rimanda chi legge alla guida apposita, su questo blog “Perchè il gatto si sfrega contro di te?”. Ci resta ora da dare significazione al graffiare.
Graffia e urina
Quando il gatto graffia un oggetto non lo fa certamente per fare un dispetto alla sua padrona, piuttosto perché un fattore innato lo spinge, in primis, ad affilarsi bene le unghie e poi a lasciare sull’oggetto, grazie alle ghiandole sudoripare che si trovano sui polpastrelli delle sue zampe , il suo “brand” olfattivo, oltre che visivo. E' un tipo di "profumo" che noi non sentiamo, ma che viene avvertito dagli altri animali. Perché lo lascia? Perché intende affermarne una supremazia e una padronanza. Nessun altro felino potrà o dovrà impossessarsi dell’oggetto, ma neanche avvicinarvisi. Lo stesso identico obiettivo intende raggiungere quando “firma” con l’urina un oggetto o un mobile.
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